Comunicazione (è) Politica

Politica e social, i numeri dell’ultimo mese (con sorprese)

27/09/2019

Politica e social, i numeri dell’ultimo mese (con sorprese)

Politica e social è un rapporto a cui non si può non guardare.

Le piattaforme social sono ormai una pietra miliare della comunicazione politica. Oggi, infatti, un politico non può comunicare ai cittadini senza l’utilizzo dei social. Per questo è sempre interessante analizzare l’utilizzo che ne fanno i leader.

Oggi lo facciamo grazie ai numeri che ci ha fornito Datamediahub e che pubblichiamo in calce a questo pezzo.

Dati che restituiscono risultati e considerazioni ben precisi sul rapporto tra politica e social.

Prima di tutto, è bene dire che si tratta del resoconto degli ultimi 30 giorni di attività dei leader politici e che è concentrato sull’attività su Facebook. Il periodo temporale va, dunque, dalle trattative per il nuovo esecutivo alle prime tre settimane di vita del governo Conte due.

Salvini intento a recuperare quanto lasciato al Papeete e la Meloni vogliosa di rafforzare la propria posizione di riferimento a destra. Si spiega così la crescita dell’attività del cosiddetto fronte sovranista (Lega e FdI), del presidente del Consiglio Conte e di Silvio Berlusconi.

Matteo Salvini e Luca Morisi

Ma con risultati non simili, come vedremo.

In particolare, Matteo Salvini produce una mole mastodontica di attività, con 501 pubblicazioni, pari a una media di 16,7 al giorno, in aumento di quasi un terzo.

A fare da contraltare a questo dato l’attività del pubblico, che si ferma a 2,6 milioni (calo dell’11,4%). Aumenti si registrano anche alla voce apprezzamento del contenuto e engagement rate, ovvero il tasso di coinvolgimento dei seguaci.

E proprio su quest’ultima voce, è d’obbligo una considerazione, che sembra dare ragione a quanto abbiamo scritto nei giorni scorsi (vedi qui e qui): la Meloni è assolutamente in fase ascendente. Il suo tasso di coinvolgimento giornaliero (13,72 per cento) supera di poco quello di Salvini, ma registra un’impennata di oltre il 50 per cento.

Anche relativamente al presidente di Fratelli d’Italia, va sottolineato il boom relativo alle pubblicazioni (+40 per cento), alle attività del pubblico (+42 per cento) e all’apprezzamento del pubblico (+62 per cento). E’ l’unico capo politico ad uscire con numeri tutti positivi e del tutto invidiabili.

Lo stesso, infatti, non si può dire degli altri. Luigi Di Maio, ad esempio, migliora soltanto l’attività del pubblico (+11,6 per cento), ma peggiora nettamente l’apprezzamento del pubblico (-69 per cento) e il tasso di coinvolgimento  (-52 per cento). A conferma di quanto scritto ieri (qui), poi, in nettissimo calo il numero di pubblicazioni (-44 per cento).

Con un maggiore accentramento nell’attività governativa, non potevano rimanere immutati i dati riguardanti il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Urne e governi Renzi
Matteo Renzi al cellulare

Aumento impetuoso delle pubblicazioni (+85 per cento), che salgono a 63, e delle attività del pubblico (+118 per cento). Calano invece apprezzamento del contenuto (-39 per cento) e tasso di coinvolgimento giornaliero (-31 per cento).

Numeri negativi, e molto, per Matteo Renzi, che, pure, su Facebook (come abbiamo spiegato qui) ha investito tantissimo nel mese agosto. Giù in tutte le voci del 40 per cento o quasi.

In controtendenza Zingaretti. A una minor attività (-6,9 per cento), il segretario affianca un aumento delle attività del pubblico (+12 per cento). In crescita pure l’apprezzamento del contenuto (+36,9 per cento) e il tasso di coinvolgimento (+24 per cento).

Particolari i numeri di Beppe Grillo, che posta di meno (-12 per cento) ma aumenta del 133 per cento le attività del pubblico.

Un dato dovuto anche alla sua centralità rispetto alla formazione del governo: si pensi ai post in cui ha dettato la linea al M5S.

In calo anche nelle altre due voci: – 29 per cento nell’apprezzamento e -1,8 per cento nel tasso di coinvolgimento.

Chiude la panoramica fornitaci da Datamediahub il capo di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Posta molto più di prima (26 pubblicazioni, il 62 per cento in più), ma con risultati molto negativi. Perde nell’attività del pubblico (-9 per cento), nell’apprezzamento del contenuto (-41 per cento) e nel tasso di coinvolgimento giornaliero (-38 per cento).

Il classico esempio che politica e social hanno un senso se le pubblicazioni sono di qualità.

La panoramica degli ultimi 30 giorni per le rispettive pagine Facebook dei leader politici presi in considerazione (fonte: Datamediahub)

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