Comunicazione (è) Politica

Media tradizionali, crisi e scissioni ne segnano la riscossa?

18/09/2019

Media tradizionali, crisi e scissioni ne segnano la riscossa?

Media tradizionali in ripresa al tempo del dominio incontrastato della rete.

È possibile? Sì, possibile. Fateci caso. Prendete la crisi di governo che Matteo Salvini ha innescato lo scorso 8 agosto e prendete la scissione dal Pd che Matteo Renzi ha ufficializzato in questi giorni.

Per comunicare le loro decisioni hanno entrambi utilizzato, appunto, i media tradizionali.

Dopo il comizio di Pescara in cui comunque aveva abbondantemente preparato il terreno, l’ex ministro dell’Interno comunica al capannello di giornalisti la sua decisione di staccare la spina.

Una tv d’annata

Tra “governo dei No” e “insulti continui dagli alleati”, la notizia viene fatta rimbalzare sui media tradizionali. Probabilmente non è un caso che, tra l’infinito elenco di video sulla pagina Fb di Salvini, proprio quello non sia presente.

Ancora: subito dopo quel comizio, il capo della Lega affida a un comunicato stampa (!) il suo pensiero e la sua decisione.

Ma come, lui che è nato ed è cresciuto a dismisura grazie al rapporto “a tu per tu” sui social; lui che ha aperto in diretta dal Viminale le missive delle Procure (vedi qui il cambio di rotta comunicativa con la Lamorgese) scrive un comunicato per ufficializzare una decisione così importante?

Di contro, naturalmente, di tutto ciò beneficiano i media tradizionali – oltre chiaramente ai portali. Tv e giornali hanno bell’e pronta l’apertura dell’anno, stavolta senza l’assillo di rincorrere i social.

Da parte di Salvini e del suo staff è una scelta di strategia comunicativa molto chiara, anche se rompe gli schemi a cui loro stessi ci avevano abituato (vedi qui un ritratto della “Bestia”).

Veniamo ai giorni nostri, cioè all’annunciata scissione di Renzi e di alcune decine dei suoi parlamentari dal Partito democratico.

In che modo l’ex presidente del Consiglio, che pure su Fb aveva investito tanto e vinto (leggi qui) comunica questa decisione? Scegliendo i media più tradizionali tra quelli tradizionali. Intervista su Repubblica e, la sera stessa (cioè ieri), ospitata a “Porta a porta”.

Matteo Salvini e Matteo Renzi si sfideranno a “Porta a Porta”

L’altra notte si lascia andare a un pensiero sui social che dà l’idea, prepara la mente della sua utenza. Ma non svela nulla di ufficiale. A notte fonda, è Repubblica.it ad annunciare il tutto, pubblicando un’intervista leggibile, però, solo agli abbonati del servizio “Rep”.

La notizia è preda di tutte le rassegne stampa notturne e, di primo mattino, di tutti i tg.

Media tradizionali, appunto.

Ieri sera, nella Terza Camera di Bruna Vespa, Renzi fornisce ulteriori dettagli sulla sua scelta di lasciare il Pd per formare gruppi autonomi e il suo partito Italia Viva. Anche sul suo profilo Fb, nessun accenno ufficiale a questa nuova avventura.

Anche in questo caso, la strategia comunicativa è chiara: servirsi dei media tradizionali per istituzionalizzare (Repubblica+”Porta a porta”) l’iniziativa, che probabilmente con i social avrebbe dato di sè un’immagine più popolare.

Ah, Renzi ha sfidato Salvini (che ha accettato) a un confronto pubblico. In tv.


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