I social e la Meloni (e lo stesso errore di Conte)
I social e la Meloni è un tema su cui ho investito un po’ della mia curiosità.
L’ho fatto da un po’ di tempo, quando (leggi qui) ho analizzato il rapporto comunicativo e di consenso tra lei e Matteo Salvini. E lo faccio anche dopo che, ormai alcuni giorni fa, Giorgia Meloni ha tenuto il suo primo discorso da presidente del Consiglio.
Quello che è interessante è verificare se ci sia corrispondenza o distanza tra la Meloni capo del partito di opposizione e quella capo del governo. Subito possiamo dire che c’è differenza nel merito, ma non nel metodo. Perché il metodo, cioè il tramite, resta (purtroppo) lo stesso: le sue pagine social personali. Giorgia Meloni non sta utilizzando la pagina ufficiale di Palazzo Chigi, ma anche da presidente del Consiglio continua ad usare la propria.
Un errore che abbiamo in passato imputato a Giuseppe Conte (leggi qui) e che oggi ritroviamo nelle scelte comunicative di Giorgia Meloni. Ci preme sempre sottolineare, come abbiamo già fatto, che la comunicazione istituzionale non è comunicazione politica. La Meloni rischia seriamente di sovrapporre i due livelli, come in passato aveva fatto Conte, appunto.
Un errore che non andrebbe fatto. Anche perché un utilizzo costante, da parte dei vari presidenti del Consiglio, delle pagine che Palazzo Chigi ha sulle diverse piattaforme, consentirebbe alla pagina stessa di allargare sempre più la platea.
Allo stesso tempo, nell’analisi del rapport tra i social e la Meloni si potrebbe dire anche un’altra cosa.
E cioè che l’utilizzo della pagina istituzionale non vuol dire oscuramento della pagina personale. Vediamo che quest’ultima ora è stata rimodellata. Un processo avvenuto sia nelle card – molto più asciutte e meno “urlate”- che nella bio, dove è stata inserita la dicitura “Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana”.
Una chiara volontà di proseguire sulla strada della istituzionalizzazione della figura politica.
Ovviamente, non può reggere il paragone con il predecessore. Draghi non aveva profili privati, e ha utilizzato esclusivamente quelli istituzionali. Nel caso della Meloni, invece, l’utilizzo dei social personali è stato determinante nella strategia di comunicazione che ha innescato quel processo di leaderizzazione e, in generale, di affermazione della sua persona¹.
La pagina ufficiale di Palazzo Chigi, invece, ha pubblicato una galleria fotografica sia per quanto riguarda la cerimonia della campanella che per il discorso di insediamento alla Camera. Nella didascalia, il rimando al sito del governo per il video.
Si tratta di un chiaro segnale di un fenomeno che già aveva visto i suoi prodromi con Conte. La comunicazione istituzionale sta probabilmente soccombendo, a tutto vantaggio della comunicazione politica.
¹ Dell’utilizzo politico dei social personali e del processo di leaderizzazione della Meloni ho parlato approfonditamente nel mio ultimo libro.
² Sullo stesso tema è un articolo di oggi su Il Tempo a firma di Domenico Giordano (qui).
Gli appunti di Giorgia, la disintermediazione al potere - Velocità Media
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