Lamorgese senza social, shock-comunicazione al Viminale
Lamorgese di nome fa Luciana. Ex Prefetto di Milano, è il nuovo ministro dell’Interno.
Se volessimo immaginare di aprire la sua Carta d’Identità, alla voce “Segni particolari” potremmo trovarci la dicitura “senza social”.
Già, perché la Lamorgese è completamente fuori dal mondo digitale.
Ce lo fa sapere, con la consueta immediatezza e rispondendo a curiosità che neanche sapevamo di avere, Pier Luca Santoro, fondatore di Datamediahub.
In un’immagine pubblicata stamane sulla propria pagina Fb, Pier Luca fornisce lo “stato dell’arte” del rapporto tra governo e mondo social. Insomma: quale ministro è attivo su quale piattaforma (vedi foto in basso).
Emergono due dati su tutti.
- La presenza di tutti i ministri del M5S su tutti i social (fanno eccezione Bonafede, Fioramonti e D’Incà, che “scioperano” su Instagram). Un aspetto quasi lapalissiano, considerata l’origine digitale del movimento.
- La totale assenza della Lamorgese da qualsiasi piattaforma.
Ci concentriamo su quest’ultimo elemento, perché può apparire marginale ed è invece principale. Sappiamo di aver avuto all’Interno un ministro che ha fatto dell’utilizzo dei social un’arma infallibile per la crescita del proprio brand personale.
- Leggi qui una recente analisi sulla Bestia
Da adesso in poi, dimentichiamoci dirette o foto dal tetto del Viminale o dall’ufficio del ministro, magari per “aprire insieme a voi” la comunicazione proveniente da una Procura della Repubblica.
A occhio, vedremo un approccio meno da “uomo qualunque” e più istituzionale. Meno sacrificato sull’altare del “personal brand” e più su quello del “ministerial brand”.
Difficile, insomma, immaginare Luciana Lamorgese, ex Prefetto di Milano e prim’ancora di Venezia, ex capo di gabinetto sempre all’Interno (2013-2016), praticare esercizi di autoscatto sul balcone del Ministero.
Attendiamoci, piuttosto, un ritorno alle care metodologie mediatiche tradizionali: conferenze stampa e punti stampa.
E, probabilmente, una maggiore mole di lavoro da parte dell’Ufficio Stampa e Comunicazione organico al Viminale.
Poi, naturalmente, potrà anche verificarsi la folgorazione sulla via dei social. E non sarebbe la prima.
È possibile, infatti, che il nuovo ministro si accorga dell’importanza di comunicare direttamente ai cittadini il proprio lavoro – delicatissimo, come abbiamo visto -, e dunque si convincerà a dotarsi di qualche account o pagina ufficiale.
Dipenderà anche dal suo staff personale e da come intenderà impostare il lavoro sulla comunicazione.
Ma lo abbiamo già visto, sotto il cielo del Viminale tutto è possibile.
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