Comunicazione (è) Politica

Il partito di Conte, ovvero il post-Covid politico

12/06/2020

Il partito di Conte, ovvero il post-Covid politico

Il partito di Conte tra il 12% e il 15%.

La notizia è deflagrata come una bomba dal sito Agi, che ha pubblicato¹ la Supermedia settimanale di Youtrend. Il presidente del Consiglio eroderebbe consensi sia a Pd che M5S, ma anche tra gli indecisi e i fluttuanti.

Si tratta naturalmente di un’ipotesi di partito, anche se alcuni leaks di Libero, probabilmente tendenziosi e volti a scompigliare il campo governativo, danno per depositati sia nome che simbolo.

Ma tant’è. Se anche fosse riluttante all’idea, percentuali simili potrebbero in breve convincere il capo dell’esecutivo a gettare la maschera. D’altra parte, la comunicazione che ha impostato sembra tutta volta al traguardo di un soggetto politico proprio, magari di raccordo tra i due maggiori partiti di governo.

Ne ho scritto in tempi non sospetti², perché il suo impianto comunicativo è sempre stato evidentemente orientato a quella meta. Nel discorso del 10 aprile, quando decise di “fare nomi e cognomi”, fu sufficientemente chiaro che stesse sfruttando un momento istituzionale per fare comunicazione politica.

Rocco Casalino, portavoce di Conte, col presidente del Consiglio

Avrebbe potuto farlo anche in un secondo momento, con un post o un’intervista, ma forse non avrebbe avuto la stessa eco.

Insomma, se il partito di Conte registra un consenso preventivo così alto c’è qualche ragione.

La saga della diretta andata in onda nel corso del lockdown ha contribuito in misura determinante a costruire un gradimento personale elevatissimo. È andata a posizionarsi all’interno della dimensione simbolica e rituale della politica e della sua comunicazione.

È quello che Fabbrini definisce come “un sistema di governo che fonda la propria legittimazione nella comunicazione diretta (retorica ma non necessariamente demagogica) tra il presidente e i cittadini³.

In buona sostanza, Conte pare essersi impegnato a occupare uno spazio politico senza avere un partito, ma con l’obiettivo di costruirne uno.

 

¹ Qui i dati di Agi e Youtrend.

² Le mie analisi sulla comunicazione di Conte qui e qui.

³ Fabbrini S. (1999), Il principe democratico. Le leadership nelle democrazie contemporanee, Roma-Bari, Laterza, p. 70


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