Conte su Fb, le prove del nuovo “leadersivo”
Conte su Fb, il presidente lo fa nel modo giusto?
A mio parere assolutamente no, se si pensa al servizio che deve rendere ai cittadini. Assolutamente sì, se si pensa al servizio che rende a sé stesso.
Ci sono svariate ragioni per cui sostengo che la comunicazione istituzionale debba essere più…istituzionale. E da subito.
Una decina di giorni fa ho scritto (collegamento in calce) della necessità di “dare un tono” al modo di comunicare. Conte mi ha “letto” e ha salutato Barbara D’Urso e Mara Venier – lasciando quest’ultima a Giggino Di Maio -, si è messo giacca e cravatta e ha acceso la videocamera di Palazzo Chigi.
In realtà, vedere Conte su Fb sempre nella stessa sceneggiatura mi fa venire alla mente alcune considerazioni.
Innanzitutto, il mezzo scelto. Naturalmente, l’utilizzo della piattaforma social è il baluardo una chiara strategia dello staff del presidente. Comunicazione istituzionale, certo, ma anche comunicazione politica. Conte sta incontrovertibilmente utilizzando la situazione per centrare tutto su di sè e migliorare numeri e ingaggio della pagina. Il video di ieri sera ha toccato quota 5,5 milioni di visualizzazioni.
Dirette alle undici e mezza della sera senza la presenza di giornalisti (dunque non conferenze stampa) hanno uno scopo piuttosto evidente. Garantire che nessuno metta mano alla sceneggiatura e rischi così di rovinarla.
Fino a non molto tempo fa, la pagina del capo del governo viaggiava su circa un milione di seguaci. Per intenderci: Zingaretti 350mila, Renzi 1.1mln, la Meloni 1.4mln, Di Maio 2.2mln, Salvini 4.1. In poche settimane, invece, la pagina di Conte è “esplosa” fino agli attuali 2.1 milioni di “mi piace” e 2,6 milioni di seguaci.
Un’enormità. Che diventa il suo tratto d’unione tra la comunicazione istituzionale e la comunicazione politica.
Nella strategia di Conte su Fb, infatti, ravviso alcune distorsioni che non posso non sottolineare.
Su tutte, l’utilizzo dell’account personale anziché di quello istituzionale di Palazzo Chigi (che esiste e che viaggia sui 200mila “mi piace). Esattamente l’errore che in tanti hanno imputato a Salvini quando, da ministro, continuava a preferire il suo profilo a quello del Viminale.
Spulciando su Ad Library (il sito su cui Fb riporta le spese di ciascuno in pubblicità: vedi in basso), vediamo che Conte non ha inserzioni attive. Insomma, non spende in post a pagamento: il suo ruolo è di per sé un’inserzione pubblicitaria.
Ciò non toglie affatto che anche il presidente del Consiglio stia investendo su sé stesso, facendo della propria figura un nuovo prototipo di quello che io chiamo leadersivo. Un leader venduto sul mercato come un’azienda vende un detersivo.
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