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#Zonarossa, Covid tra infodemia e comunicazione

15/06/2020

#Zonarossa, Covid tra infodemia e comunicazione

#Zonarossa è il titolo del nuovo libro di Lelio Alfonso e Gianluca Comin (premessa di Walter Ricciardi).

Edito da Guerini e Associati, è una riflessione costruttiva sui processi della comunicazione emersi in Italia durante l’emergenza sanitaria. Ricostruisce ed esplora scelte e strategie messe in campo per rispondere a un’infodemia che si è diffusa con la stessa rapidità della pandemia.

Il libro è disponibile da oggi in digitale su Amazon, GoWare, IBS e tutti gli store online, e da luglio in libreria.

È la prima opera sulla comunicazione dell’emergenza Covid-19. Non un j’accuse, ma un’analisi puntuale e documentata di quanto accaduto dai primi sintomi, con un focus sulle strategie per la gestione dell’emergenza in Italia dall’11 marzo. Da quando, cioè, il presidente del Consiglio dichiara il Paese “Zona Rossa” e il direttore generale dell’Oms Tedros Ghebreyesus ammette davanti al mondo la portata globale del Covid-19.

La prima di copertina di #Zonarossa

“Il nostro Paese, diversamente e forse più di altri, è stato colpito da questa infodemia che ha confuso l’opinione pubblica, travolto i media e messo in crisi le istituzioni”, spiega Alfonso. “Di ‘malattia dell’informazione’, proprio come di una qualsiasi patologia, in questo libro si effettua una diagnosi, si valuta una prognosi e si propone una terapia.

Crediamo che la comunicazione ha avuto e avrà un ruolo sempre più centrale in questa vicenda e nelle situazioni di emergenza collettiva. Lo sarà nel favorire i messaggi, agevolare la comprensione, limitare le incomprensioni”.

Attraverso un’analisi costruttiva delle scelte di comunicazione delle istituzioni e del mondo politico, #Zonarossa riflette sulle conseguenze che queste hanno avuto.

Gianluca Comin

“Abbiamo assistito – sottolinea Comin – al più massiccio e coordinato piano di comunicazione sociale mai sperimentato dal dopoguerra, non solo in Italia. Piano che ha utilizzato le piattaforme broadcasting tradizionali, i media di tutti i tipi, ma anche i social network, e che ha coinvolto le istituzioni, ma anche testimonial riconosciuti dalle persone come opinion leader e influencer.

La comunicazione in situazione di crisi è capacità di previsione, è reazione tempestiva, è coerenza nei messaggi e trasparenza nelle azioni. Richiede competenze professionali e abilità nel comprendere il contesto sociopolitico in cui si opera”.

Lelio Alfonso

Analisi dunque, di errori e omissioni, ma anche di scelte, intuizioni e insegnamenti che una situazione mai vista ha portato con sé. Tutto diventa l’occasione per ripensare le strategie di gestione del bene comune, evitare il ripetersi di cortocircuiti istituzionali e mediatici dannosi al cittadino e alla reputazione stessa dei media e delle istituzioni del Paese.

  • Qui la nostra analisi dello scorso febbraio sull’infodemia.
  • Per la nostra intervista a Francesco Alleva, p1ortavoce del Comune di Bergamo, proprio sulla comunicazione dell’emergenza, vai qui.

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