Comunicazione (è) Politica

I partiti in piazza, la politica non è solo in rete

09/02/2020

I partiti in piazza, la politica non è solo in rete

I partiti in piazza è un elemento a cui non eravamo più abituati.

Negli ultimi anni la comunicazione politica si era “arenata” sugli scogli del web, catturata dalla rete. Invece, come abbiamo avuto modo di dire rispetto al modo di comunicare di Matteo Salvini (primo collegamento in calce), c’è una parte fisica che ora viene riscoperta e cavalcata.

C’era stata piazza San Giovanni, nel mese di ottobre, con il centrodestra unito. Un centrodestra che dovrebbe fare il bis nelle prossime settimane, manifestando contro il governo.

Ma è fuori discussione che a fornire l’input per rivedere i partiti in piazza principale siano state le Sardine.

In questo senso, la chiamata alla manifestazione da parte del M5S non è casuale. Anzi, si potrebbe quasi dire che sia consequenziale.

Bologna, la piazza delle Sardine lo scorso 14 novembre

Non è casuale per due ragioni. Innanzitutto, perché la genesi del movimento è “barricadera”, rivoluzionaria: ha bisogno di abbeverarsi alla piazza. Si pensi al Vaffa Day (foto in alto), che per ironia della sorte ha avuto luogo nella stessa Piazza Maggiore dove si sono palesate le Sardine.

Se diventano doppiopettisti, i pentastellati perdono consensi. Non a caso, sta avvenendo proprio questo.

E li perdono – seconda ragione – soprattutto a vantaggio di quell’area che fluttua tra Pd e Sardine, appunto.

Tornare in piazza contro il nemico di sempre, “la Casta”, è l’unico modo per provare a risvegliare il senso dell’unità e a tamponare un’emorragia di consenso che sembra non avere fine. É anche l’ennesima messa in pratica della teoria del nemico, di cui abbiamo spesso e volentieri scritto (secondo collegamento in calce).

La comunicazione di Salvini
In rete, ma anche tra la gente: la comunicazione di Salvini

Sic stantibus rebus, e tenendo sott’occhio grafici e sondaggi, se le cose non mutano dovrebbero sovvertirsi i rapporti di forza tra Fratelli d’Italia e proprio il M5S.

Come ovviare a tutto ciò? Con l’unica alternativa conosciuta: piazza, urla e slogan. A dimostrazione del fatto che dieci dirette Fb saranno pure immediate e raggiungeranno pure qualche milione di persone, ma non evocano la potenza e l’unione di una manifestazione pubblica (possibilmente partecipata).

D’altra parte, e ne abbiamo scritto già varie volte, la mossa che ha permesso a Salvini di sfilare l’Umbria (terzo collegamento in calce) al centrosinistra è stata una massiccia presenza fisica sul territorio. Mantenere il contatto con le persone. Parlare, scattare foto, stringere mani.

Il comizio, insomma, la manifestazione, la chiamata alla piazza come nuova arma di comunicazione politica.

  • Leggi qui perché la comunicazione di Salvini non è esclusivamente web (anzi).
  • Ecco qui il collegamento ai pezzi che parlano di “teoria del nemico”.
  • Qui, invece, l’analisi sul comizio come tratto d’unione tra comunicazione e politica.

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