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Gaia e Camilla: funerali in tv e morbosità a basso costo

27/12/2019

Gaia e Camilla: funerali in tv e morbosità a basso costo

Gaia e Camilla sono le due ragazze romane investite e uccise alcune sere fa a Roma.

Una fine causata da un pilota spericolato, drogato e ubriaco e da tanta, troppa imperizia nell’attraversare una strada tanto, troppo pericolosa.

Il fatto ha naturalmente colpito l’opinione pubblica nazionale. Qui c’erano molti dei criteri di notiziabilità che, appunto, fanno di un fatto una notizia.

Dalla giovane età delle due ragazze – 16 anni – alla loro morte drammatica. Dalla parentela diretta dell’accusato con un personaggio noto alla possibilità di far tornare sotto i riflettori un tema sentito (in questo caso l’omicidio stradale e la guida sotto effetto di alcool e stupefacenti).

Tuttavia, sembra eccessiva la copertura mediatica dell’evento. Raiuno e moltissimi portali – Repubblica, Corrsera e tanti altri – hanno addirittura mandato in onda, stamattina, i funerali in diretta.

Molti hanno definito quest’attenzione verso Gaia e Camilla “morbosità a basso costo”, diremmo quasi gratuita.

Un frammento dei funerali di Gaia e Camilla, stamattina a Roma

Difatti, in tanti, sulle pagine social dedicate, si sono lasciati andare a più di qualche considerazione di dubbio. “Cosa aggiunge una diretta al fatto, già di per sé grave?”. A nostro avviso, si tratta di inutile attenzione verso un fatto di una drammaticità inaudita, ma che purtroppo non è l’unico caso del genere avvenuto.

Non è la prima volta che la Rai e i portali trasmettono funerali in diretta. Lo hanno fatto, per restare alle circostanze più recenti, in occasione delle drammatiche morti del carabiniere Mario Cerciello Rega (a luglio, leggi qui e qui) e dei vigili del fuoco morti ad Alessandria.

Ma in ambo i casi citati si trattava di servitori dello Stato Caduti sul lavoro, e probabilmente anche lo sgomento nel Paese era stato molto maggiore.

Detto della inopportunità, a nostro avviso totale, della copertura di un evento del genere, ci sarebbe però da sottolineare anche il comportamento di chi sta al di qua del televisore. Degli spettatori, cioè, che decidono di sintonizzarsi su Raiuno e immedesimarsi nello strazio dei genitori e degli amici delle giovani.

Perché se c’è chi vende morbosità a basso costo, c’è evidentemente anche chi decide di acquistarla.


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