Natale di altruismo: il libro strumento di solidarietà
Natale di altruismo: e il libro torna veicolo di solidarietà.
È un progetto nazionale di beneficenza quello che trae origine da “Con la penna e senza scarpe”, libro di racconti per bambini edito da Armando Editore.
Un libro arricchito dalla presenza di Andrea Bocelli, che ne ha firmato l’introduzione. Il cinquanta per cento del prezzo – 5 euro su 10 – verrà devoluto ad associazioni che operano all’interno di reparti pediatrici in tutta Italia.
Venti racconti scritti da altrettanti giornalisti di tutto lo Stivale e di testate prestigiose – Il Giornale, il Manifesto, La Stampa, Corriere Fiorentino, Il Fatto Quotidiano. Tutti hanno espressamente rinunciato ai diritti d’autore, donando la propria opera alla Casa editrice.
Il fine è quello di sostenere un progetto di solidarietà nato dall’attività dell’associazione “Quelle di Boscoborgo”.
Attiva dal 2015, l’associazione opera nella Valdera, in provincia di Pisa, portando avanti il sogno di aiutare i bambini affetti da patologie rare. La riscoperta del libro e della parola scritta come strumento portatore di solidarietà è alla base dell’opera del gruppo di volontarie.
In particolare, in questo che loro vogliono sia un Natale di altruismo.
“Il nostro primo libro, ‘Quelle di Boscoborgo’ – spiega Elisabetta Tognoni, animatrice del gruppo di donne –, era nato sull’idea di raccogliere fondi da destinare a bambini affetti da malattie rare o oncologiche e alle loro famiglie. Abbiamo venduto 6mila copie, un successo clamoroso che quest’anno abbiamo voluto allargare a livello nazionale”.
“Con la penna e senza scarpe” è un progetto editorialmente riuscitissimo. Grandi firme del panorama del giornalismo e della comunicazione e una prefazione di enorme prestigio, quella di Andrea Bocelli.
Anche Velocità Media è orgogliosamente coinvolta in questo progetto. Tra gli autori, infatti, figuro anch’io, avendo firmato uno dei venti racconti. Bisognava scegliere tra i personaggi del libro precedente, e appena ho letto del Cervo Buonaventura ho deciso di renderlo il protagonista della mia storia.
Sono felice di aver scritto di notte – cosa che non faccio mai – per contribuire alla riuscita di un progetto che ha come obiettivo portare aiuto a chi sta peggio. E sono felice che lo strumento del libro, che molti considerano obsoleto, torni a essere veicolo di solidarietà vera.
Tutto questo è Natale, e tanti auguri a tutti. Specie a chi ne ha più bisogno.