Comunicazione (è) Politica

Comunicazione e politica: Renzi e il suo attacco bifronte

25/09/2019

Comunicazione e politica: Renzi e il suo attacco bifronte

Comunicazione e politica, binomio sempre più stretto, quasi inscindibile.

Quale delle due dipende dall’altra? Si fa comunicazione in base alle scelte politiche o, viceversa, le scelte politiche si fanno in considerazione della comunicazione che s’intende impostare?

Non c’è una risposta definitiva, dal momento che una variante piuttosto importante è il contesto temporale. Il momento gioca infatti un ruolo decisivo nel capire se attaccare, se difendere, se occupare i media o se, al contrario, chiudersi in un mutismo che sa di spirale del silenzio.

Oggi analizziamo il caso di Matteo Renzi, che simboleggia molto bene il rapporto tra comunicazione e politica, in combinato disposto con la variabile del contesto temporale.

L’“aggressione” di Renzi ai media avviene nel momento stesso in cui decide di ufficializzare la scissione dal Pd. Si divide in due momenti. Il primo è contemporaneo e funzionale all’atto, e si avvale dei media tradizionali (leggi qui).

Con un’intervista a Repubblica e un’ospitata a “Porta a porta”, l’ex segretario gioca sulla leva della portata politica (e non tanto elettorale) della sua scelta.

La prima di Repubblica con l’intervista a Renzi che annuncia la scissione (fonte: Reputation Science per Primaonline.it)

Sic stantibus rebus, è ovvio il peso e lo spazio che i media danno alla sua azione. Così com’è ovvio che i suoi interventi su carta stampata e tv vengano ripresi da tutti i siti e social.

Infatti, il secondo momento dell'”aggressione” di Renzi ai media si gioca proprio sul tavolo dei social.

Che, non a caso, oggi rappresentano un pilastro del rapporto tra comunicazione e politica.

Come riporta un’analisi di Reputation Science riportata (qui) da Primaonline.it, la percentuale di engagement relativa a Renzi, fino al 16 settembre inferiore a quella di Di Maio, Zingaretti e Conte, inverte decisamente la tendenza. Schizza al 45% delle citazioni con la nascita di Italia Viva.

Salvini si ferma al 17,5%, Conte al 15,6%, Zingaretti al 12,6% e Di Maio al 9%. Anche dal punto di vista dei commenti siamo su livelli differenti. Renzi arriva a oltre 11mila, Salvini e Conte a un terzo (3.700 e 3.400), Zingaretti a 3.200 e Di Maio a 1.900.

Cifre che lasciano intendere la forza comunicativa di Renzi e la potenza che il suo progetto politico può sprigionare. Quantomeno in termini di comunicazione.

Un altro elemento che interessa è il tema che di volta in volta il capo di Italia Viva tocca nei suoi post. Nell’immagine in calce, sempre da Reputation Science, le percentuali per ogni argomento. Non sfuggirà che il tema antagonismo è il più alto, seguito da valori. Nei prossimi giorni vedremo perché.

D’altra parte, come abbiamo visto nelle settimane passate (leggi qui), proprio Renzi è stato il politico che ha investito di più nella comunicazione via social nel mese di agosto. Un caso? Oggi possiamo dire di no.

I temi toccati da Matteo Renzi nei suoi cinguettii tra il 18 agosto e il 18 settembre

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