Comunicazione (è) Politica

Dati Agcom su politica e tg, i media anticipano gli scenari

18/08/2019

Dati Agcom su politica e tg, i media anticipano gli scenari

Dati Agcom su politica e tg letti due settimane dopo.

I politici e i telegiornali rappresentano contenuto e contenitore di questi caldi giorni agostani. Ci aspettavamo ferie, esodi e controesodi. E invece, tra Papeete e crisi di governo (forse tempisticamente mal gestita), ci siamo trovati un Ferragosto in cui i temi principali sono altri.

  • Mozione di sfiducia della Lega al presidente Conte;
  • trattativa tra M5S e Pd (!) per un governo romanista di non si sa ancora cosa (leggi qui per conoscere il modo in cui parla la politica in questi giorni);
  • retromarcia su Roma di Salvini per un gialloverde bis.

Eppure, forse analizzare proprio i dati di Agcom su politica e tg avrebbe dato una mano vigorosa nella lettura dei fatti.

Pluralismo
L’ingresso dell’Agcom

Nei giorni scorsi (leggi qui) l’Autorità aveva avvisato le emittenti di mantenere una linea basata sul pluralismo.

A inizio mese aveva invece pubblicato questi dati: sono relativi al tempo di parola nei tg del mese di luglio dei soggetti istituzionali e dei soggetti politici (Vedi tutto il documento qui).

Avremmo forse capito un po’ di cose e per di più in maniera preventiva. Eccone alcune.

  1. Il Pd stava annusando l’aria. E questo è evidente dal fatto che il leader politico a cui il Tg3 – retaggio lottizzatorio la cui linea resiste alle linee dei governi – ha concesso più spazio a luglio è stato Luigi Di Maio.
  2. Mediaset spingeva per elezioni con un centrodestra nuovamente unito. È incredibile quanto tempo Tg4, Tg5, Studio Aperto e Tgcom24 concedano a Matteo Salvini. Si evince dall’ultima immagine, elaborata dal think tank Datamediahub di Pier Luca Santoro sulla base dei dati Agcom: molto più dello stesso Silvio Berlusconi.
  3. Dal punto di vista dei partiti (vedi prima immagine in galleria), sui tg Mediaset a farla da padrone era Forza Italia, seguita dalla Lega.
  4. Spicca la totale assenza di Fratelli d’Italia dai tg di Sky e La7. Possibile la volontà di non dare fiato al “pericolo sovranista” di un’alleanza con la Lega in vista di eventuali elezioni.
  5. A Saxa Rubra c’era una lotta interna tra Tg1 e Tg2. Ergo, tra M5S e Lega. Giuseppe Carboni fa dilagare il presidente Conte e, staccato, Luigi Di Maio. Gennaro Sangiuliano fa lo stesso con Salvini.

I dati di Agcom su politica e tg, quindi, rispecchiano certe volontà circa l’andamento dello scenario politico. Crisi di governo, tenuta dell’esecutivo gialloverde, spazio all’ipotesi romanista.

Ogni testata si orienta in base ai suoi obiettivi, ma politica e media restano due facce della stessa medaglia.


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