Comunicazione (è) Politica

Tv e politica, chi appare di più? I dati di Copernicani

24/06/2019

Tv e politica, chi appare di più? I dati di Copernicani

Tv e politica, quanto vale apparire? E chi appare di più?

Del ruolo della televisione in generale abbiamo parlato nelle scorse settimane: in un passaggio dell’intervista ad Alessio Postiglione (qui per leggerla) e nel pezzo su “Realiti” di Enrico Lucci (qui).

Oggi sviluppiamo il tema che lo stesso Postiglione ha trattato e che è proprio quello del rapporto tra politica e televisione.

Lo facciamo non sulla base di opinioni, ma di dati.

Dati che arrivano dal progetto Agcom.gØv.it – no, l’indirizzo non è sbagliato -, promosso dalla società Copernicani e reso pubblico un paio di settimane fa sulla base dei dati di AgCom (puoi consultarli qui alla pagina dell’autore, Davide Mancino). Il tema è quello del pluralismo politico/istituzionale. D’altronde, il rapporto tra media e informazione è sempre più il fulcro di una moderna società democratica.

Il caro, vecchio e sempre attuale tubo catodico

Bisogna però innanzitutto partire da un presupposto. Ne abbiamo scritto una decina di giorni fa, riportando i dati Demopolis (qui per rivederli). Nonostante l’esplosione vera e propria dei social, il tubo catodico mantiene quasi intatto il proprio fascino e il proprio ruolo informativo, anche tra i più giovani.

Questo i politici lo sanno benissimo (non si spiegherebbe altrimenti la corsa alla colonizzazione della Rai a ogni cambio di governo). Perciò, va da sè che avere spazio in tivù risulti importante per avvantaggiarsi rispetto agli avversari.

Circa il rapporto tra tv e politica, vediamo anzitutto quanto spazio dedica alla politica ciascun editore televisivo.

La Rai è l’editore più attento al tema, con oltre 160 ore dedicate. A poco più di 150 ore segue Mediaset. Staccatissime Cairo Communication (97 ore), che comprende anche La7, e Sky, che mette insieme 88 ore.

In secondo luogo, lo spazio concesso da marzo a maggio ai singoli uomini politici.

Al primo posto troviamo Matteo Salvini, poi Luigi Di Maio, Silvio Berlusconi, Giuseppe Conte, Nicola Zingaretti, Giorgia Meloni, Sergio Mattarella.

Presenza televisiva che, nei tre mesi in considerazione, è così ripartita.

Se guardiamo al minutaggio dei partiti/istituzioni, le cose cambiano: Pd in testa, poi M5S, governo, Lega, Forza Italia, presidente del Consiglio, Fratelli d’Italia, presidente della Repubblica, Liberi e Uguali.

C’è però un altro risultato molto interessante.

Riguarda il reale peso del minutaggio, e viene fuori dal rapporto con i dati Auditel delle trasmissioni a cui i politici partecipano. Qui, ad esempio, emerge che i minuti di Di Maio sono più “pesanti” di quelli di Salvini. Ciò vuol dire che il capo del M5S ha preso parte a trasmissioni più seguite rispetto a quelle in cui è intervenuto il segretario della Lega.

 


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