Comunicazione (è) Politica

Laura Ravetto: tv, feste e borse, su IG latita la politica

23/06/2019

Laura Ravetto: tv, feste e borse, su IG latita la politica

Laura Ravetto. Non poteva che partire con lei l’analisi dei profili Instagram deinon-leader politici.

In un pezzo di alcune settimane fa (collegamento in calce) abbiamo visto i modelli utilizzati da alcuni politici nella comunicazione attraverso i social.

La Ravetto sfugge a ogni regola. Da questo punto di vista è una rivoluzionaria, lancia in resta alla conquista di nuovi modi e modelli di gestione dei profili. Che, ricordiamolo, possono essere un modo (forse l’unico) per avere un rapporto diretto, prossimo e costruttivo con i cittadini.

Era da tempo che la tenevo sott’occhio, la Ravetto. Un profilo Instagram curato, coltivato e seguito giornalmente, quello del deputato piemontese di Forza Italia. Immagino ci sia qualcuno che lo faccia per lei. Di sicuro, c’è qualcuno che le scatta le foto.

Più che un politico, infatti, la Ravetto sembra un’influencer. O forse entrambe le cose. Scorrendo il suo profilo – quasi 8mila seguaci e 1350 seguiti -, non ti viene affatto quella voglia di parlare di politica. Piuttosto, ti ritrovi a guardare la vita mondana di un politico.

Notizie di qualche partecipazione a trasmissioni televisive (gettonatissima “Agorà”) o radiofoniche. Poi panorami di Roma, sedute di Yoga, foto di e con sua figlia (mai ripresa in viso: bene), feste (l’ultima quella della Polverini).

E ancora: borse, borsette, cappotti, “giacche di jeans che vanno alla Camera” e buste che, anche se si parla dei veri valori dell’amicizia, testimoniano strisciate di carta e acquisti, si suppone, onerosi. A parte qualche clip da Tg2 o Tg5, qualche immagine di convegni o ospitate e una battaglia sulle adozioni per i single, nel suo profilo la politica pare transiti per caso.

La Ravetto pochi giorni fa negli studi di SkyTg24

 

Dall’inizio dell’anno, su 228 post pubblicati, circa 63 (più o meno il 27 per cento) riportano la sua opinione su un fatto di attualità politica. Un po’ pochino per un profilo che in BIO riporta (non si capisce perché anche in inglese): Personaggio politico. Politician, member of the Italian Congress. Clarissa Delfina’s mum. Liberale per davvero”.

S’intenda. Non che sul profilo di un politico sia d’obbligo trovare sempre e solo roba inerente il settore.

Ma allora c’è da intendersi. Visto che comunque si trovano post dedicati alle diatribe di Forza Italia, ai ballottaggi, all’immigrazione e contro il M5S, allora il profilo ha o non ha questo fine?

Sembra una banalità, invece è un’ambiguità da risolvere alla radice. Perché se un cittadino vuole avere veloci notizie sull’attività politica del deputato, su questa pagina può fare affidamento sì o no?

No perché Laura Ravetto sembra invece assai impegnata in una precisa attività: scelta dei capi di indossare e poi, rigorosamente, da mostrare. Feste a cui partecipare e da documentare.

Come una foto con una borsa ingombrante e la scritta “Christian Dior”, che difatti ad alcuni non va giù. “Vi manteniamo noi e ci sbattete in faccia il nostro status”. “Questa borsa è davvero brutta, per non parlare della scritta Dior a caratteri cubitali: che poco gusto, signora Ravetto”.

Quello che potrebbe assurgere a simbolo di tutto il profilo è, però, il video del 12 febbraio scorso. “Grazie alle magnifiche ragazze di Gucci che oggi mi han fatto trovare torta e fiori per il compleanno appena trascorso di Clarissa Delfina” (sua figlia, appunto), si legge nella didascalia.

O anche la foto dell’8 marzo, con un chiarissimo riferimento da parte dell’influencer a un’altra marca di abbigliamento, o quella del 10 marzo, dove la citazione viene riservata a degli orecchini.

Nulla di male, sia chiaro. Un deputato guadagna abbastanza da poter scegliere se indossare una felpa della Polizia o un capo di Gucci.

Ma il target, naturalmente, viene selezionato in base alle proprie scelte, e poi viene stimolato in un certo senso. Anche nei commenti.

La Ravetto festeggiata da Gucci

Proprio i commenti al video, infatti, sono super-autoselezionati.

Utente: “Sempre bella ed elegante, Laura Ravetto! Potrei sapere la marca del cappotto, grazie?”.

LR: “Alberto Biani”.

U: “Ok, grazie! La borsetta di Gucci comunque è stupenda!!!”.

LR: “Oh yeah!”.

Difatti, quelli di tenore prettamente politico si contano sulle dita di una mano. Facciamo di due mani. Il resto è un profluvio di “come sei in forma”, “come sei bella”, “metti tacco e gonna”, “preferisci il tacco o le scarpe basse?” eccetera.

Non proprio ciò che ci si aspetterebbe da un deputato della Repubblica. E non quanto a stile – ognuno ha il proprio – ma almeno rispetto a un utilizzo utile dei social.

Tutti a dire che è importante come vengono utilizzati. Possono anche risultare fondamentali e, soprattutto, potrebbero addirittura ridurre la distanza col cittadino.

  • Leggi l’articolo sui modelli di interazione social dei politici

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