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Leghismo del Sud: De Luca ha trovato il nemico (somaro)

19/06/2020

Leghismo del Sud: De Luca ha trovato il nemico (somaro)

Leghismo del Sud, è questa la nuova traccia.

Nuova neanche tanto, considerato che ormai è da più di qualche mese che Vincenzo De Luca sembra essersi autonominato ras del Meridione. Opponendosi ad attacchi oggettivamente indecenti. Ma allargare la platea di questi attacchi a circostanze “altre” sembra quantomeno anomalo.

Diciamolo subito. Fa strano che il più acerrimo nemico del governatore della Campania sia un politico di Milano e non, invece, un campano, appunto. Ma questa non è certo responsabilità di De Luca. Il quale, anzi, da surfista consumato continua a cavalcare l’onda di un nuovo meridionalismo, con cui cerca di attizzare la popolazione.

A proposito di cose strane. Stride parecchio associare gli epiteti utilizzati in questi mesi di pandemia al giustificazionismo verso migliaia e migliaia di persone che mercoledì notte hanno invaso Napoli per festeggiare la conquista della Coppa Italia.

E non serve neanche il parallelo con la bizzarra e censurabilissima manifestazione del 2 giugno scorso. Non è che mascherine e distanziamento si portano e si osserva solo se sei un partito, mentre se sei un tifoso no.

O meglio, sì, se sei fautore del leghismo del Sud.

De Luca nel corso di una delle sue dirette Fb del venerdì

Ma De Luca, lo specialista dagli undici metri – sempre infallibile sul dischetto del “rigore” -, stavolta ha calciato peggio di Danilo. Ha inteso non attaccare chi ha festeggiato. Piuttosto, ha preferito girare la questione come fosse il solito e ormai stucchevole campionato tra Nord e Sud. “Sarebbe successo ovunque”, “a Milano non c’è stato bisogno di vittorie per vedere i Navigli pieni e altre “simili amenità”, per citare proprio lui.

A parte gli epiteti stavolta riservati a Salvini (senza nominarlo: querela evitata), anche in questo monologo, il punto centrale è stato però un altro. “Lo hanno detto solo perché è successo a Napoli”. Invece, secondo me, è la solita teoria del nemico¹. Trovarne uno per mettergli tutti contro e ingraziarteli.

Un cinghialone è un voto, migliaia di tifosi sono un voto a testa. E le elezioni sono ormai dietro l’angolo.

¹ Vai qui per leggere la mia analisi sulla teoria del nemico.

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«Alla Questione meridionale in salsa padana, negli anni recenti – a partire dal successo del libro di Pino Aprile, Terroni -, ne ha fatto seguito un’altra: identitaria.

A partire dai torti che il Sud avrebbe ricevuto all’indomani dell’Unità, quando le politiche della destra storica favorirono la deindustrializzazione dell’ex Regno delle Due Sicilie e, in ragione della violenta repressione del brigantaggio dello Stato unitario, si è costruito, negli anni recenti, un interessante approccio identitario che ha affiancato l’analisi economica.

Oggi, però, questa visione di meridionalismo identitario rischia di essere un rimedio peggiore del male e, soprattutto, una reazione uguale e contraria al fu leghismo antimeridionale»².

² A. Postiglione – A. Bruscino (2019), «Popolo e populismo», Cairo Editore, p. 157. Qui per la scheda.


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