Gianluca Festa, sindaco-giornalista senza comunicazione
Gianluca Festa, sindaco di Avellino, è il non-leader politico che finisce oggi sotto i nostri riflettori.
Primo cittadino da poche settimane, si è trovato subito ad affrontare due rogne di non poco conto. Rischiano infatti di scomparire sia la squadra di basket – dignitosissima Serie A da anni – che quella di calcio – in risalita dalla D dopo il fallimento di un anno fa.
Di proprietà del patron di Sidigas, le due società sono sull’orlo del baratro. Lo stesso Festa ha messo sul tavolo di tasca propria i 20mila euro per l’iscrizione al prossimo campionato della squadra di basket, di cui è stato anche giocatore.
Nel contempo, sta chiamando alle armi l’imprenditoria cittadina, perché salvi due pezzi di storia irpina. Che, oltretutto, in città e in provincia muovono anche una discreta economia.
Le ultime piste portano a Angelo Antonio D’Agostino, valido imprenditore avellinese considerato molto vicino proprio al sindaco.
Ma questo è l’antefatto politico, che parla di oggettive difficoltà da affrontare. Difficoltà ancora più gravi se si agisce senza una precisa strategia comunicativa. Andiamo con ordine.
Su Fb, il sindaco ha una pagina che conta 5.500 “mi piace” – a naso destinati ad aumentare. Instagram conta invece circa 500 seguaci (a fronte di quasi 3.300 seguiti), mentre su Twitter non abbiamo trovato nessun profilo.
Su entrambi i social che utilizza, Gianluca Festa – o chi glieli gestisce – ha avuto un ritmo tambureggiante fino al 10 giugno, giorno dell’elezione. Poi, relax totale. La successiva pubblicazione è del 29 giugno, ben 19 giorni dopo. Poi 4 luglio, 11 luglio e due giorni fa. Pochino, no? Un po’ a-social, questo sindaco.
A ciò si aggiunga che esiste un profilo Instagram del Comune di Avellino: 413 seguiti, 845 follower, zero post pubblicati. Ergo, l’attività di comunicazione del primo cittadino – oltretutto giornalista pubblicista – diventa fondamentale. Invece, al momento non sembra eccezionale, innanzitutto come frequenza.
Ma probabilmente, a proposito di comunicazione, manca come detto una strategia di base. Un sindaco ben consigliato non cadrebbe mai su una buccia di banana come quella su cui è scivolato Gianluca Festa alcuni giorni fa in un’intervista all’emittente locale Irpinia Tv.
“Comprendo che il suo direttore è Franco Genzale (pugnace avversario di Festa, ndr), che io ho querelato per diffamazione e citato per danni. Mi auguro che non le suggerisca alcune domande”.
Frasi, quelle di Festa, pronunciate col suo proverbiale sorriso e con tono irrisorio più che da battaglia nei confronti del collega Emanuele Marinelli (video in calce e replica qui). Ma che potrebbero sembrare uno “stai attento” al giornalista che gli chiedeva dei bandi di alcuni appalti a cui potrebbe partecipare proprio D’Agostino.
E se a difesa del collega Marinelli è intervenuto anche l’Odg Campania, con una dichiarazione del presidente Ottavio Lucarelli, allora risulta evidente un dato.
Questo approccio comunicativo superficiale, per di più all’alba della consiliatura, è davvero poco lungimirante.
Se aggiungiamo il “rosicone” dato a un direttore che non ti vede di buon occhio, possiamo concludere che Gianluca Festa sta assumendo un atteggiamento a metà tra i due Matteo. Il Renzi di qualche anno fa e il Salvini di oggi.
Sorrisi ne abbiamo, mancano solo i bacioni.
Festa il capopopolo, davvero vince chi polarizza? - Velocità Media
[…] ¹Qui la mia analisi di qualche tempo fa. […]