Dati personali e 5G, ecco la nuova Guerra Fredda
Dati personali sempre più centrali sullo scacchiere mondiale.
Da un lato, il 5G di Huawei, protagonista assoluto nella conferenza di ieri al Palazzo dei Congressi, a Roma. Dall’altro, la visita del Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, che non poteva non toccare questo tasto.
Sul tema dei dati personali si dibatte da tempo, in maniera non troppo pubblica, essendo spesso argomento di diplomazia internazionale.
Noi ne abbiamo già parlato alcuni mesi fa, analizzando le parole di Steve Bannon (qui). Il 5G è nel mirino di chi lo definisce il cavallo di Troia per avere accesso a tutti i nostri dati personali.
In particolare, il tema è caldo perché si tratta di una tecnologia sviluppata, appunto, da Huawei, che proprio Bannon aveva definitio “il braccio armato dell’esercito della Repubblica Popolare Cinese”.
Thomas Miao, Ceo di Huawei Italia, ha identificato le chiavi del 5G: “Senso, connessione, intelligenza, verde, fiducia ed estetica”. Non è un “4G+1”. Piuttosto, Huawei si pone come incubatore di Smart cities dove l’open data è al centro della piattaforma digitale.
“Eliminato il lato nocivo, come per ogni innovazione si tratta di una vera svolta comunicativa“, ha affermato Miao.
“Il 5G non amplificherà soltanto questo, ma anche la fase educativa e culturale, con il supporto delle rispettive regioni. In particolare, per il Lazio si espanderà il progetto ‘Lazio Crea’ nel suo percorso evolutivo di trasformazione digitale.
“La nuova frontiera del cambiamento è alle porte, libera, sicura e interattiva”, ha aggiunto il Ceo di Huawei Italia, che ha chiuso sottolineando che “l’ecologia del 5G è la vera rivoluzione”.
Dall’altro lato, però, Mike Pompeo, in un’intervista rilasciata a La Stampa nel corso della sua recentissima visita in Italia, ha messo tutti in guardia. Non a caso, partendo dalla stessa linea di Steve Bannon.
“L’Italia faccia attenzione. Non consegnate i vostri dati al Partito Comunista cinese“.
Per sottolineare l’importanza dell’elemento-dato, Pompeo (che da ex direttore della Cia conosce la tematica di cui parla) si è spinto a una metafora d’impatto. “È qualcosa che risveglia in me le memorie della Guerra Fredda. Nessuno, all’epoca, avrebbe voluto vedere i propri dati nelle mani di un network sovietico“.
Insomma, i dati personali come il vero, unico bottino su cui mettere le mani.
Questo più o meno si sapeva, era evidente a tutti. Meno che gli Usa potessero spingersi a una così esplicita dichiarazione. “Cina, Russia e Iran pongono rischi comuni a Italia, Stati Uniti e Occidente”, ha aggiunto Pompeo, schierando di fatto le formazioni in campo.
Non a caso, sarà pure una partita diplomatica, ma fondamentali, come si dice in gergo “pallonaro”, saranno fondamentali le prestazioni dei singoli.
• Cindy Stanganini •
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