Comunicazione (è) Politica

Comunicazione e Covid: Gallera, sorriso e speranza

21/03/2020

Comunicazione e Covid: Gallera, sorriso e speranza

Comunicazione e Covid: vertici istituzionali alla prova anche sotto quest’aspetto.

Proviamo dunque a lasciare da parte le emozioni, a cui ci siamo abbandonati nell’ultimo pezzo (collegamento in calce), e torniamo all’analisi.

La relazione tra comunicazione e coronavirus è evidentemente un elemento fondamentale. Scegliere le giuste modalità per informare i cittadini può risultare un fattore determinante. Riscontriamo, ad esempio, ancora troppa indulgenza con chi non resta in casa. Ma questo è soltanto un aspetto della vicenda.

L’altro aspetto, e cioè l’altra faccia di questa medaglia, è dato dall’atteggiamento di chi ha responsabilità istituzionali di vertice e che, proprio, in virtù di queste, deve mettere in campo una comunicazione istituzionale di vertice.

A questo proposito, sin dall’inizio dell’emergenza abbiamo seguito con interesse e curiosità quella di Giulio Gallera, assessore al Welfare della Regione Lombardia. Gallera, immaginiamo, metterà insieme non più di tre ore di sonno ogni notte. È in primissima linea dalle primissime battute.

Sta cercando in ogni modo di lottare contro i mulini a vento in una situazione che definire complicata è davvero poco. Ma lo sta facendo con alcune grandi armi. Il sorriso. La speranza. L’ottimismo. Perché, da politico navigato (è uno che ha fatto tanta gavetta), sa che l’umore del vertice condizione quello della base.

E allora, comunicazione e Covid secondo Gallera vuol dire sempre tanta calma.

Gallera con il governatore della Lombardia Attilio Fontana

Sempre tantissimo autocontrollo, nella classica comunicazione d’emergenza che prevede informazioni chiare relativamente a procedure definite. Gallera sceglie il coraggio della verità, sceglie di non edulcorare ma di farlo sempre dando un fortissimo segnale di speranza e di motivazione.

Pure quando c’è da dirgliene quattro alla Protezione civile per quelle mascherine “che sembrano carta igienica”. Nessuna polemica politica, per quelle ci sarà tempo quando, verosimilmente, correrà contro Sala per Palazzo Marino,

Eppure, anche nel caso delle mascherine –  caso estremo di una condizione estrema -, l’assessore parla senza mai restituire pessimismo. Non è lui a farti pensare “stiamo andando verso il baratro”. Semmai lo percepisci come un ramo a cui aggrapparti.

La sua comunicazione è soprattutto sé stesso, un po’ come Palazzo Chigi ha scelto di fare con Conte. Pagina Fb scevra da bombardamento di notizie e curiosità. Nessuna diretta se non, appunto, quelle istituzionali con il suo governatore Fontana. Insomma, il senso del lavoro alacre. Al centro del suo modo di comunicare c’è il suo modo di essere.

Centrale eppure discreto, presente senza mai – finora – cedere alle pressioni di una situazione che pure non pare delle migliori.

  • Qui il pezzo sulla necessità di un cambio di passo, anche dei media, verso i troppi che ancora escono.

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