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Comunicazione pubblica e legge 151, la svolta è vicina

19/10/2020

Comunicazione pubblica e legge 151, la svolta è vicina

Comunicazione pubblica e Legge 151, la meta è prossima.

Se n’è parlato abbondantemente nel corso degli Stati Generali della Comunicazione e dell’Informazione, organizzati da PA Social a Perugia venerdì scorso.

E se n’è parlato con personalità di riconosciuta competenza. Ad aprire sul tema, infatti, è stato Sergio Talamo, responsabile comunicazione e trasparenza del Formez e coordinatore del Gruppo di lavoro presso il Dipartimento della Pubblica Amministrazione¹.

“La legge 150 – ha affermato Talamo nel suo atteso intervento – ha ancora molti nostalgici. È una pietra miliare, certamente. Ma quando è stata approvata l’Italia vinceva con l’Olanda e noi ascoltavamo ‘It’s my life’ di Bon Jovi. Insomma, sono trascorsi vent’anni. Oltretutto, vent’anni zeppi di mutamenti, tanto che oggi viviamo un’epoca incomparabile a quella”.

Sergio Talamo nel corso del suo intervento agli Stati Generali (Foto: PA Social)

La Dadone ha subito recepito le istanze di cambiamento. Il Gruppo di lavoro è un esempio concreto della volontà di superare questo provvedimento.

L’obiettivo è di arrivare a quella che Francesco Di Costanzo, presidente di PA Social, ha simpaticamente e concretamente definito Legge 151.

“Nel 2000 – ha proseguito Talamo –, il ministro Dadone aveva 15 anni, magari anche per questo ha una convinzione: la comunicazione pubblica o è digitale o non è. Oggi, paradossalmente, si sta creando ciò che era previsto da quella legge: didattica a distanza e niente assembramenti. Gli uffici ciascuno per conto proprio e senza comunicazione interna.

Il ministro Fabiana Dadone in collegamento con gli Stati Generali di PA Social

Noi dobbiamo passare da società verticale e verticistica a società partecipata, trainata dalle intelligenze artificiali. Tutto questo sta già avvenendo, ma senza i professionisti della comunicazione il disegno resterà un’incompiuta e l’istituzione continuerà a essere considerata lontana dai cittadini.

E per avvicinarla ulteriormente, c’è bisogno di un cambio di impostazione nel linguaggio. L’intervento del ministro Fabiana Dadone agli Stati Generali si è soffermato proprio su questo: la necessità che la PA adotti un modo di comunicare al pubblico che sia molto meno burocratese e molto più comprensibile.

Va in questa direzione l’accordo programmatico dello scorso febbraio con l’Accademia della Crusca: via i punti oscuri a vantaggio di una semplificazione lessicale.

¹ Vai qui per rivedere la diretta dell’evento.

² Qui per leggere il documento consegnato a giugno al ministro Fabiana Dadone.


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