Comunicazione (è) Politica

Zelensky a Sanremo, visibilità o boomerang?

03/02/2023

Zelensky a Sanremo, visibilità o boomerang?

Zelensky a Sanremo è solo l’ultima puntata di una strategia precisa.

Ma che rischia seriamente di essere controproducente. Naturalmente, in questa sede non ci interessano minimamente giudizi di tipo politico. Come già fatto circa un anno fa (qui), cerchiamo di accendere riflettori sulle strategie comunicative.

Quella di apparire come ospite al Festival della Canzone Italiana – una lettera letta da Amadeus durante l’ultima serata – è una scelta che va in scia ad altre similari. La Notte degli Oscar, i Golden Globe, svariati altri eventi di questo tipo. Senza contare i vertici istituzionali in cui è intervenuto da remoto.

Una strategia dell’onnipresenza che, se, da un lato, si muove sui fili della coerenza, dall’altro non è detto sortisca solo risultati positivi. L’eccessiva mediaticità di qualunque personaggio conduce a una sovraesposizione che può non essere tollerata dall’opinione pubblica.

Di Zelensky a Sanremo si sta parlando da settimane.

E il dibattito, che in Italia ovviamente vede posizioni distinti tra loro, si è rinfocolato immediatamente. Qualcuno ha lanciato petizioni contro questa scelta della Rai e di Amadeus. Qualcun altro ha asserito che a un Capo di Stato che lotta per liberare il proprio popolo qualche eccesso di protagonismo si può perdonare. Astraendoci dal tenore dei giudizi espressi, quanto può essere utile una strategia di questo genere per lui?

Naturalmente, l’obiettivo è la visibilità, la diffusione continua, costante e capillare del messaggio politico. Ma lo stridore tra il messaggio politico e l’ambiente di Sanremo può sfavorire l’uscita di un messaggio coerente con le aspettative del mittente? La risposta è sì. Sanremo è un luogo molto discusso, dove si fa musica ma spesso si “esonda” in temi socio-politici che, non a caso, scatenano polemiche contribuendo a garantire, al contempo, l’obiettivo dell’audience.

Non sappiamo cosa dirà né come lo dirà: possiamo immaginare ringraziamenti per la posizione dell’Italia e per gli aiuti bellici. Così come possiamo immaginare ulteriori richieste in merito proprio a ciò.

L’unica cosa che sappiamo è che la presenza di Zelensky sul palco dell’Ariston sarà un detonatore di divisioni, un amplificatore di differenze, e d’altronde lo è già. Quando ci si espone in maniera massiccia, il rischio dell’errore o del buco nell’acqua è statisticamente più probabile. L’utente sanremese potrebbe vivere questo intervento come una “invasione di campo” e, di conseguenza, gradire molto poco il personaggio e il suo messaggio.

Come in ogni circostanza del genere, il rischio che il tutto diventi un boomerang è sempre dietro l’angolo.


    Written by:



    Leave a comment

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *