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TikTok e linguaggio, “conservare il proprio”: sostiene Tosolin

20/12/2019

TikTok e linguaggio, “conservare il proprio”: sostiene Tosolin

TikTok e linguaggio è uno dei temi che la comunicazione sta trattando.

Ieri abbiamo scritto (qui) della difficoltà di approcciare l’universo di TikTok. L’espansione vorticosa tra i ragazzi – tanto da essere definito “il social dei giovanissimi” – ha portato il mondo dei comunicatori a porsi qualche domanda.

Come già scritto alcuni giorni fa (qui), PA Social e L’Eco della Stampa si ritroveranno a Milano il 16 gennaio per una giornata dedicata. Si parlerà della nuova piattaforma e dei suoi utilizzi e si porterà l’esempio di alcune buone pratiche nazionali.

Noi, nell’attesa, abbiamo voluto ascoltare l’opinione di Christian Tosolin. Social media manager del Comune di Trieste e coordinatore di PA Social Friuli Venezia Giulia, Tosolin sarà tra i relatori proprio della giornata milanese.

Con lui abbiamo parlato di giovani, TikTok e linguaggio.

Christian, partiamo dall’inizio. Perché TikTok fa rima con giovanissimi?

Perché sembra un porto franco, un posto libero da condizionamenti, giudizi e pregiudizi, dove i ragazzi dicono e fanno di tutto, dando sfogo alla creatività. Affrontano tutti i temi, quelli più leggeri e quelli più seri. Non dimentichiamo che da TikTok sono nate alcune campagne che hanno avuto riflesso mondiale.

Christian Tosolin nel corso dell’Academy di PA Social al Binario F, a Roma

Dunque, il fatto che la piattaforma sia popolata quasi esclusivamente da giovani può diventare un problema?

Non direi. È certamente una precondizione diversa da quelle presenti in altri social, ma la sfida è saper parlare ai giovani. Così come una sfida è anche il formato, cioè il video di 15 secondi. Bisogna essere bravi: produrne uno di buon livello porta via anche delle ore.

Mi sembra di capire che tu sia per non adeguare il linguaggio al target. 

Esattamente. Bisogna conservare il proprio linguaggio. Non adeguarsi al loro, ma restando quelli che si è. Altrimenti si rischia di ghettizzare i ragazzi. Invece, è tutta una questione di abitudine. Anche per loro, che potrebbero fare l’orecchio a un linguaggio che gli si propone e che originariamente non gli appartiene.

Sono già molti, infatti, a essersi spinti a trattare temi politici.

A proposito di questo. Su VM abbiamo parlato della scelta di Salvini di parlare ai giovanissimi di TikTok con lo stesso linguaggio che usa in altri contesti. Approvi? 

Approvo. Salvini è comunicativamente eccezionale, anticipa tutti e tutti gli stanno dietro. Anche stavolta ha fatto centro, perché ha mantenuto lo stesso approccio che utilizza in altri social, senza adeguarsi al target.

Lui e la sua squadra hanno reso omogenea la comunicazione dei loro messaggi, al punto che non si capisce se un post è scritto da lui o da qualcuno della “Bestia”.

Ma TikTok può essere utilizzato anche da aziende e Pubblica Amministrazione? 

Certamente sì. Anzi, per questi soggetti che hai menzionato è assolutamente un ambiente da esplorare. I ragazzi sono abituati a parlare di tutto e questo, unito alla conservazione del linguaggio, può abituarli a trattare anche temi più importanti.

Ho studiato quanto avvenuto in America proprio rispetto a questo aspetto. Il risultato è uno: tra un po’, TikTok potrebbe essere la nuova frontiera degli affari e commerciale, come lo è stato Facebook una decina di anni fa. Di tutto questo parleremo a Milano in maniera completa.

(Immagini: Christian Tosolin pagina Fb – Hdblog.it)


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