Sondaggio preventivo, utilizzo pratico di una leva comunicativa
Sondaggio preventivo e manovra, qual è il nesso?
Questa volta lo abbiamo visto con i provvedimenti da inserire in Legge Finanziaria, ma in realtà è una prassi molto consolidata in politica. Si tratta di un metodo che non è propriamente un sondaggio in senso stretto. O meglio, non è quello che Livio Gigliuto, vicepresidente di Istituto Piepoli, ha definito (qui) “fotografie probabili che rappresentano lo stato di un fenomeno in quell’istante”.
Piuttosto, si tratta di uno strumento che è la summa dei due strumenti oggi maggiormente utilizzati per testare l’opinione pubblica. Vale a dire il sondaggio genericamente inteso, appunto, e il web listening, cioè l’ascolto e il monitoraggio del sentiment della rete.

Come funziona? Prendiamo un esempio molto recente e calzante: il tema delle sanzioni per chi non accetta pagamenti col Pos sotto i 60 Euro. Il giochino è molto facile: si utilizza il metodo della “notizia che filtra da ambienti di Palazzo Chigi” e la si “dà in pasto” all’opinione pubblica. Utenti della rete, sistema mediatico, commentatori, opinionisti. Dopo di che, se ne testa la reazione.
Non sempre, però, l’esito del sondaggio preventivo corrisponde alla decisione che verrà presa.
Non si può negare, tuttavia, che l’umore generale rappresenti uno dei parametri in base al quale operare una scelta. Spesso, ma non sempre. Nel caso richiamato, infatti, alla fine il governo ha stabilito di inserire la norma, mantenendola inalterata rispetto a quella che era fatta filtrare e che tante discussioni aveva acceso.

Nonostante, come mostrano i dati fornitici da Arcadia – Domenico Giordano, la stragrande maggioranza delle opinioni espresse fosse negativa, l’esecutivo ha scelto di tenere il punto. Dunque, ha scelto di inserire la norma all’interno della legge di bilancio.
Che vuol dire questo? Vuol dire due cose, a nostro avviso: una tradizionale e una, forse, più nuova. La prima è la conferma dell’utilizzo di questo metodo. Si è sempre fatto e si continuerà a fare: testare la reazione dell’opinione pubblica su singoli temi è basilare per chi prende decisioni. La seconda, invece, è che il sondaggio preventivo – fatto in questa maniera e non con metodi scientifici – conta evidentemente fino a un certo punto.
Di seguito, un paio di immagini sulle parole più utilizzate sul tema e sulle fonti che più ne hanno discusso.