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Ndrangheta e stampa, il blitz di Gratteri fuori dalle prime

22/12/2019

Ndrangheta e stampa, il blitz di Gratteri fuori dalle prime

Ndrangheta e stampa, i giornaloni offuscano il blitz.

Sembra strano doverlo dire, sembra paradossale verificarlo e trovare rispondenze. Tutta la grande stampa ha relegato nelle pagine interne la notizia della più grande retata anti-criminalità che molti di noi ricordino.

Incredibile davvero, se consideriamo qualche numero dell’operazione coordinata dal Capo della Procura della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri (nella foto in alto).

Oltre 330 arresti, beni sequestrati per 15 milioni, oltre tremila (tremila!) militari dell’Arma impegnati in tutta Italia e in altri tre Paesi europei (foto in basso). Certo, si tratta di un’operazione e non di sentenze, ma la portata avrebbe dovuto condurre le testate a trattare il tema.

Come si spiega questo atteggiamento da parte delle testate più importanti? Un buco? Una censura? 

Un’immagine dell’Arma relativa ai Paesi toccati dall’operazione della Procura di Catanzaro

Blitz contro la ndrangheta e stampa sarebbero dovuti andare di pari passo. La seconda sarebbe dovuta essere il megafono del primo. Invece non è andata così.

La Repubblica, Corriere della Sera, La Stampa, persino Il Mattino di Napoli. Silenzio quasi totale e, soprattutto, inspiegabile. Le prime pagine di venerdì 20 dicembre (nella galleria in basso) dedicate a tutti i temi possibili, fatta eccezione per la Calabria.

Il massimo che leggiamo sulle testate relativamente alla notizia, lo troviamo su Il Giornale e sul Corriere della sera. Entrambi con un box sulla destra che rimandano, rispettivamente, a pagina 11 e a pagina 18. Un fatto inspiegabile, considerati numeri e portata sociale dell’operazione.

Nicola Gratteri, capo della Procura della Repubblica di Catanzaro

Il Mattino, La Stampa e La Repubblica non dedicano in prima neppure mezza riga. Si capisce bene, presi come sono dal Calcio Napoli, dagli scienziati, dal 5G – che tira il nuovo libro di Molinari – e dalle Sardine, che in due settimane sono diventate il perno insostituibile della politica nostrana.

Provocatoria, ma almeno esplicita, la prima de Il Riformista. Sotto l’occhiello “Lotta alla ‘ndrangheta e narcisismo”, il neonato quotidiano diretto da Piero Sansonetti resta nel solco del garantismo. Titolo: “Gratteri arresta metà Calabria. Giustizia? No, è solo show”.

L’unica testata nazionale a dare il giusto risalto alla notizia è stata “Il Fatto quotidiano”, che ha dedicato il titolo in prima al blitz di Gratteri e dell’Arma. Lo stesso Gratteri, a SkyTg24, ha parlato esplicitamente di “boicottaggio” delle grandi testate nazionali. È la parola giusta? O è sottovalutazione dell’evento (perché di evento si tratta)?

Non sappiamo. Ci limitiamo a registrare questa pagina nera per il giornalismo italiano.


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