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Lucio Battisti è online. Un’occasione per i più giovani

30/09/2019

Lucio Battisti è online. Un’occasione per i più giovani

Lucio Battisti è online. Ed era ora, viene da dire.

Da ieri, 29 settembre – e la data è tutt’altro che casuale -, i pezzi del celebre duo Battisti-Mogol sono disponibili sulle maggiori piattaforme digitali (qui un bel pezzo su Agi).

Amazon Music, Apple Music, Spotify, Deezer, Tim Music. Lucio Battisti è online davvero.

Questi i negozi virtuali da cui sarà possibile scaricare i dodici, indimenticabili album firmati dalla più grande coppia di sempre della musica italiana (qui per saperne di più).

Una grande notizia, una conquista resa possibile dalle nuove forme di comunicazione e divulgazione.

Felicissimi i tantissimi aficionados dei pezzi del cantautore di Poggio Bustone, scomparso ventuno anni fa. Ma, nonostante non siano comprese le creazioni musicali firmate con Panella, la stessa notizia ha tutte le caratteristiche per tentare di innescare una piccola rivoluzione nei costumi e nei gusti delle giovani generazioni.

Basta dare uno sguardo ai primi dieci pezzi più trasmessi oggi dalle radio italiane (e dunque i più richiesti dall’utenza) o a quelli più scaricati dalle piattaforme digitali. Canzoni che restano per tre mesi e non di più. Poi via, nel dimenticatoio.

Battisti e Mogol, autori di tante delle più belle canzoni italiane di sempre

Su iTunes, ad esempio, il più scaricato è Tommaso Paradiso con “Non avere paura”. Bene, un iTunes degli anni ’60 e ’70 ce l’avrebbe fatta a sostenere le richieste per “Emozioni”, “Anche per te”, “Il mio canto libero” o “La canzone del sole”?

Un po’ come se Lucio Battisti fosse un Diego Armando Maradona calato nel calcio di oggi. Nessuno può conoscere il valore che avrebbe. Ma se le giocate del Pibe possono essere tramandate e godute da tutti, fino a ieri lo stesso non si poteva dire per le canzoni di Battisti.

In questo, la tecnologia e il mercato digitale della musica possono essere di grandissimo aiuto. Gli internauti lo hanno capito, riconoscendo quella di ieri come la giornata che evita di consegnare all’oblio il genio musicale di Rieti.

E magari, chi lo sa, lo capiranno anche i più giovani. Metteranno via Sfera Ebbasta, Achille Lauro, Elettra Lamborghini e i talent show, e cominceranno a capire cos’è davvero la musica italiana.

Cominceranno ad apprezzare il sapore di una musica che cinquanta e più anni fa era molto più moderna di chi oggi si spaccia per tale.


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