Giovani e informazione, il grande amore in rete. I dati
Rete, giovani e informazione, un amore che procede a gonfie vele.
A certificarlo è una recente indagine effettuata dall’Istituto Demopolis per conto dell’Ordine dei Giornalisti.
Il primo dato che spicca è quel 95% di ragazzi tra i 18 e i 29 anni che si informa in rete. Praticamente tutti.
Inoltre, sei su dieci dicono invece di essere perennemente connessi.
Tre giovani su quattro vengono a conoscenza delle notizie di attualità per mezzo di siti, portali e testate on line. Al contempo, però, va sottolineata la tenuta di un media tradizionale quale la tv, che però in dieci anni perde dieci punti. Il 66% dei ragazzi sotto i 30 anni segue tg (nazionali e locali) e programmi di informazione.
Sempre per sottolineare il rapporto ormai simbiotico tra giovani e rete, da sottolineare il dato relativo alla centralità di Fb, Youtube e di altri social, e quanto esso sia cresciuto nel giro di dieci anni. Dal 15% del 2009 al 63% del 2019. Numeri che restituiscono l’importanza e la necessità di una informazione consapevole: a tal proposito, il concetto di fake news – come riconoscerle e come evitarle – è più che mai attuale.
Così come quello di informazione non distorsiva: si pensi alla mitizzazione di personaggi e comportamenti chiaramente mafiosi da parte di giovani ospitati in tv (collegamento in calce).
Tutti numeri che danno un senso, tra l’altro, anche al progetto Velocità Media, imperniato proprio sull’importanza sempre più evidente dei media – nuovi e tradizionali – nella vita quotidiana.
I social network come strumento di informazione, quindi. Di contro, in pochissimi acquistano copie di quotidiani: ne contestano faziosità politica e superficialità di approccio alle notizie. Tuttavia, i relativi portali online vengono abbondantemente consultati.
Probabilmente perché, nello stretto e complicato rapporto tra giovani e informazione attraverso la rete, i media tradizionali vengono comunque percepiti come maggiormente affidabili. E qui subentra un’altra tematica, quella delle bufale e della credibilità: ben oltre la metà degli intervistati (il 56%) afferma di nutrire dubbi sulla credibilità delle notizie pubblicate dai social, a fronte del 34% riferito ai media tradizionali.
- Leggi l’articolo su “Realiti” e Scarface
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