Algoritmi Vs criminalità: ecco Cri.Pre., diavoleria antimafia
Algoritmi Vs criminalità: dal digitale un aiuto alla lotta contro le infiltrazioni mafiose nei comuni.
L’ultima diavoleria si chiama Cri.Pre., Criminal Prediction. È, appunto, un algoritmo, sviluppato dalla cooperativa “Radici Future”, una squadra guidata dallo scrittore e sociologo Leonardo Palmisano.
Lo strumento, in sostanza, “prevede” la possibilità che su un dato territorio si verifichi il fenomeno del radicamento mafioso.
“Partendo dai comuni sciolti per mafia – spiega Palmisano in un’intervista a Startupitalia.eu che puoi leggere qui –, li abbiamo analizzati attraverso variabili prevalentemente di carattere quantitativo.
Abbiamo effettuato alcune indagini anche di carattere qualitativo per verificare, per esempio, se lo scioglimento fosse stato preceduto da inchieste giornalistiche. Abbiamo costruito un panel di variabili – esempio: il dato demografico dei comuni sciolti per infiltrazioni – e lo abbiamo “affidato” a un sistema di machine learning”.
Cri.Pre., in sostanza, funge quasi da agente segreto digitale. “Per affinarlo abbiamo bisogno della collaborazione con Giustizia e Interno”, aggiunge Palmisano. Anche perché lo sviluppo di questo progetto prevede il coinvolgimento degli agenti penitenziari, che hanno il polso e possono prevedere ciò che accade fuori dal carcere.
Ma c’è anche un altro elemento fondamentale, ed è quello dell’incrocio di ulteriori dati.
Partendo dall’analisi dei beni confiscati, si può mettere in piedi un sistema capace di intuire l’eventuale presenza di infiltrazioni: ancora algoritmi Vs criminalità.
“Ciò in particolare per alcuni settori: rifiuti, dogane, voto di scambio”.
Accanto a Cri.Pre., però, c’è un ulteriore lavoro che Palmisano sta svolgendo con Radici Future, in collaborazione con alcuni istituti scolastici. È una app che intende favorire la conoscenza di comportamenti non necessariamente devianti – ad esempio l’abitudine alle scommesse – ma che favoriscono l’accrescimento dell’economia mafiosa.
Far lavorare gli studenti è l’obiettivo del sociologo, perché renderli consapevoli delle dinamiche di penetrazione della criminalità è fondamentale. “L’inconsapevolezza fa sì che la criminalità migliori la propria capacità di introdursi nei meccanismi sociali”, conclude Palmisano.