Giornalismo costruttivo, contro il malumore da notizie
Giornalismo costruttivo come chiave per combattere il malumore da notizie?
Pare proprio di sì. Il fatto è stato (ri)sollevato da alcuni pezzi di Silvio Malvolti su Agi.it. In uno (qui), il collega parla del rapporto tra le notizie e il cattivo umore.
Prim’ancora, nel 2011, era stato l’EuroDAP, che studia i disturbi da attacchi di panico, a certificare questa correlazione.
Ecco, di seguito, una lista di cose che probabilmente non sapevi proprio sulla relazione tra giornali e malumore.
- Stando al Reuters Institute Digital Report dello scorso anno, il 47% degli intervistati ha confessato di non informarsi più perché le notizie generano effetti negativi sul loro umore.
- Il 37% sostiene di non avere più fiducia nelle notizie.
- Il circuito di notizie negative genera un impatto economico negativo sul Servizio Sanitario Nazionale di circa 200€ a testa per curare patologie “stampa-correlate”.
Alla base di tutto ciò, un fenomeno che si sta diffondendo per le ragioni che già sappiamo (social, bufale e tutto il resto): la spettacolarizzazione a ogni costo della notizia. Per non parlare del titolo, sempre più e solo uno strumento per attirare lettori, spesso in modo ingannevole.
Sempre Malvolti e sempre su Agi.it, ma in un altro pezzo (qui), fornisce una proposta di soluzione. Si chiama giornalismo costruttivo, e non è altro che un mutamento dell’approccio dei giornali al modo di fare informazione.
Domande diverse, racconti diversi dei fatti, così da fornire un quadro completo delle vicende e riguadagnare la fiducia persa negli anni.
Insomma, continuare a denunciare ciò che non va ma presentare al pubblico anche “buone pratiche” del vivere quotidiano, che possano essere da esempio.
Una dinamica sperimentata con successo da alcuni editori all’estero: BBC nel Regno Unito, la tv di Stato danese DR, quella norvegese URK e il New York Times negli Stati Uniti. Una mossa che ha consentito a questi editori di recuperare i lettori persi negli ultimi due decenni di cattiva informazione.
A questo fine, in Italia è nata l’Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo (qui).
Ma la stampa, nel modello democratico-corporativo e in quello liberale ha radici e sviluppi un po’ differenti rispetto a quella del modello pluralista-polarizzato, cioè mediterraneo. Ma questa è un’altra storia su cui torneremo.
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[…] domande che mi sono posto. Tuttavia – lo abbiamo detto ieri qui parlando di giornalismo costruttivo – a farla da padrone oggi è la spettacolarizzazione […]