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Giornalismo con l’acqua alla gola (letteralmente)

05/08/2019

Giornalismo con l’acqua alla gola (letteralmente)

Che il settore del giornalismo fosse quasi con l’acqua alla gola è cosa nota.

Che ci fossero giornalisti costretti a lavorare – letteralmente – con l’acqua alla gola non è altrettanto risaputo.

Accade in Pakistan, dove Hazadar Hussain, collega di GTV News, fa la cronaca di un’alluvione direttamente…dall’alluvione (video in calce). Nel collegamento con il tg, dalle acque del fiume Indo sbuca infatti soltanto la sua testa e il suo microfono. Tutt’intorno, il nulla.

Colpisce la serenità del suo parlato, così come quella della giornalista che gli dà la linea da studio. Ma colpisce di più, e questo è fuori discussione, la sua etica professionale: impegnarsi a fornire notizie anche nelle condizioni più disagiate.

Immagini che sono una metafora fortissima dell’attuale situazione del settore: in crisi, minacciato da piene fortissime. Ma, nella stragrande maggioranza dei casi, composto da professionalità esemplari. Proprio come questo collega asiatico.

Trattandosi di un’alluvione, il livello dell’acqua potrebbe tranquillamente aumentare da un momento all’altro. Ma Hazadar Hussain è più forte delle piogge monsoniche che hanno causato l’esondazione del fiume. E porta a termine il suo collegamento con successo.

Quando si dice attaccamento al lavoro.


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