L'Italiano Vero

“Facessero loro!”: italici strafalcioni istituzionalizzati

28/06/2019

“Facessero loro!”: italici strafalcioni istituzionalizzati

Facessero loro l’austerità!”. “Si mettessero a lavorare, piuttosto!”.

Quante volte abbiamo dovuto ascoltare – e tollerare – questo tipo di frasi! Dice: perché “tollerare”?

Andiamo con ordine. Questo costrutto viene utilizzato quando s’intende esortare qualcuno a fare qualcosa. Non a caso, il modo verbale utilizzato è il congiuntivo, nella sua accezione, per l’appunto, esortativa. Tuttavia, il tempo utilizzato è il passato.

Non vogliamo scomodare la Treccani, perché in realtà è sufficiente aprire un semplicissimo libro di Grammatica Italiana (ma ammetto che per scrupolo ho consultato pure la Treccani).

“Il Congiuntivo (presente), a sua volta, viene utilizzato per:

  • invitare, convincere, esortare (perciò è detto “esortativo”), soprattutto in sostituzione delle persone mancanti nell’Imperativo (I plurale, III singolare e plurale): ‘Si accomodi’, ‘Parli pure’, ‘Tornino domani’, ‘Su!, andiamo’;
  • ordinare o vietare qualcosa: ‘Parli lei!’, ‘Tacciano essi!’, ‘Non tocchino nulla’, ‘Non allarmiamoci'”.

Va detto che il congiuntivo è, di per sè, un modo verbale piuttosto scivoloso. Anche quando viene utilizzato nel tempo corretto, lo strafalcione nella coniugazione è dietro l’angolo. “Vadano avanti, lavorino, concorrino al clima di pacificazione”, per citare un incidente “fantozziano” di Pier Ferdinando Casini di qualche tempo fa.

Dunque, da dove deriva quelle orribili frasi come Facessero loro l’austerità!” o “Si mettessero a lavorare!”? Innanzitutto, in queste frasi non c’è soltanto una esortazione/ordine, ma si percepisce in esse un certo senso di fastidio e di ribaltamento del ragionamento.

Una forma che si è – ahimè – particolarmente sviluppata e – ahimè bis – radicata per il solito fenomeno. La sua diffusione nel “parlato-parlato” è avvenuta nel tempo grazie al mezzo televisivo: dai reality alle trasmissioni di approfondimento.

Tanto è vero che i media sono soliti non correggere questa forma: tv, quotidiani e testate online riportano le parole dei politici.

La home della pagina Fb “Luigi Di Maio facesse cose”

Si pensi a Calenda su Repubblica, (qui), a Salvini su Fanpage (qui), alla Meloni su LaRoma24 (qui), fino a Mattarella su Libero (qui).

Per molti studiosi l’utilizzo del Congiuntivo passato è un’abitudine sviluppata soprattutto nell’Italia Centro-Meridionale (ma il “virus” si è diffuso, come abbiamo visto). In politica utilizzano questa formula praticamente tutti.

Ma quello che viene considerato maggiormente legato a essa è il ministro del Lavoro e capo del M5S Luigi Di Maio. Non a caso, originario di Pomigliano d’Arco. L’abitudine, però, è ben sedimentata anche nel linguaggio comune (qui).

Treccani raccomanda di evitare la forma “nel parlato formale e nello scritto”.

Tanto che già da un anno è mezzo è nata una pagina Fb dal nome che è un programma. “Luigi Di Maio che facesse cose” (qui), creata da Andrea Federico Cecchin, ha un discreto successo – oltre 66mila “mi piace” – e ha allargato la sua azione all’ironia in generale verso il vicepresidente del Consiglio.

Che pare gradire. Per ragioni ignote, la pagina era stata oscurata, e Di Maio ha assicurato a Cecchin che avrebbe chiesto Fb di riattivarla. Per la serie “bene o male, purché se ne parli”.


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