Covid e informazione, la battaglia (giusta) per la LIS
Covid e informazione è un tema troppo vasto per ritenerlo saturo.
Le novità arrivano ciclicamente: se dare informazioni alla popolazione è importante, saperle comunicare è fondamentale.
Quotidianamente, nel corso della conferenza stampa/bollettino di guerra dalla sede della Protezione civile, la presenza di un interprete della LIS (la lingua italiana dei segni) determina il coinvolgimento dei non udenti nel flusso di notizie. La stessa, delicata accortezza non è stata riservata nel corso delle dirette televisive del presidente Conte, che non è che un effetto della mancata approvazione della legge sulla LIS.
Naturalmente, la presenza di un interprete va a tutto vantaggio della comunità dei sordi, perché anche loro, come tutti, devono e sono tenuti conoscere i comportamenti da adottare e quelli da evitare in questa emergenza da Covid-19. Un altro passo sarebbe – è – da fare nell’ottica dell’ospedalizzazione proprio di un paziente non udente.
Finora, la pandemia non ha colpito nessuno di loro, “ma cosa accadrà quando il primo sordo arriverà in corsia?“, si chiede Augusta Montaruli, deputato di Fratelli d’Italia. La Montaruli è primo firmatario di una delle quattro pdl sul riconoscimento della LIS che attendono la discussione in Commissione Affari Sociali.
Per alcune fasce, insomma, sembra sia stata sottovalutata la relazione tra Covid e informazione.
“Non possiamo permettere – prosegue la Montaruli, che al tema dedica grande attenzione anche nella sua intensa attività social – che qualcuno di loro resti senza supporto in un eventuale ricovero. Tantopiù che, come sappiamo, non si potrebbe avere contatti con nessuno, inclusi parenti e amici, per evitare contagi”.
Il deputato di FdI lancia dunque un deciso sprone a tutti i suoi colleghi parlamentari.
“Rischiamo a breve di avere pazienti sordi che non riescono a interagire con il personale sanitario. Le unità di crisi – conclude la Montaruli – si attrezzino immediatamente per garantire misure straordinarie affidando interpreti lungo tutto il decorso della degenza“.
Spesso, maggiore informazione si traduce in un passo avanti verso la civiltà. É il caso di questo appello, che ci sentiamo di sottoscrivere e diffondere.
- Qui puoi leggere il nostro pezzo sulla LIS a Sanremo