Techetechetè, da Massimo Troisi a Mark Caltagirone?
Techetechetè, meno male che ci sei.
Il programma della striscia preserale di Raiuno è come il cambio dell’armadio. Ci ricorda che è arrivata l’estate: cena in bermuda e tv sintonizzata.
È risaputo che le teche Rai sono un patrimonio inestimabile e ineguagliabile del nostro vissuto, essendo la tv pubblica uno specchio della nostra vita. Il 4 giugno era il venticinquesimo anniversario della morte di Massimo Troisi, e la Rai ha ricercato nelle sue teche il meglio del meglio del meraviglioso artista di San Giorgio a Cremano. Al primo collegamento in basso puoi rivedere la puntata di “Techetechetè” di martedì scorso.
Una mezzoretta scarsa di risate e riflessione, comicità e malinconia, come solo Massimino sapeva fare. La grandezza dell’incontro con Alberto Sordi, le gag con Lello Arena e Enzo Decaro, la leggendaria partecipazione di “Rossano Brazzi” a “Indietro tutta”, con Renzo Arbore e Nino Frassica.
Però ieri mi è capitato di ascoltare una riflessione più generica di Aldo Grasso, critico televisivo del Corriere della Sera. La ripropongo (anche al collegamento in basso) perché la trovo illuminante.

Considerato il tenore delle trasmissioni di oggi – tutt’altra cosa rispetto all’imponente tradizione dell’intrattenimento Rai -, tra vent’anni esisterà ancora un “Techetechetè” che ne manderà in onda gli stralci? La mia personale risposta è sì (purtroppo). Perché nel frattempo il pubblico avrà modificato i propri gusti sulla base dell’offerta televisiva. Si sarà abituato a quel livello, appiattito su quella mediocrità. Un processo in atto già da lungo tempo.
E, molto semplicemente, quel pubblico si aspetterà di rivedere le res gesta di Pamela Prati, di Barbara D’Urso e di Mark Caltagirone.
Potrebbe anche accadere che per una qualsiasi ragione – ad esempio per preservarne la dignità -, la Rai decida di mettere i lucchetti alle sue teche. In quel caso, per rivederci “La Smorfia”, “Ricomincio da tre” o tutto ciò che non sia spazzatura, non ci resterebbero che i contenitori multimediali.
√ Clicca qui per vedere la puntata di “Techetechetè” dedicata a Massimo Troisi
√ Clicca qui per l’analisi di Aldo Grasso