Comunicazione (è) Politica

Conte e Draghi, dal peso politico al silenzio istituzionale/2

09/03/2021

Conte e Draghi, dal peso politico al silenzio istituzionale/2

Conte e Draghi, puntata numero due.

Ieri ho cercato di affrontare (qui) lo schema comunicativo dell’ex presidente del Consiglio. Oggi provo a fare lo stesso con quello di Mario Draghi, per marcare la differenza che si è imposta in queste settimane di nuovo governo.

In un certo senso siamo fortunati, perché proprio ieri il neo-capo del governo ha diffuso il suo primo videomessaggio da Palazzo Chigi (qui). Per cui partiamo da qui per analizzare le differenze comunicative tra Conte e Draghi.

Innanzitutto, l’account utilizzato. Operando una nettissima cesura rispetto al recente passato, Draghi parla dalla pagina ufficiale di Palazzo Chigi (400mila like). Cosa che Conte, per ragioni che abbiamo provato a sviscerare in molteplici occasioni, si è sempre guardato bene dal fare.

Un simpatico meme sul cambio di paradigma comunicativo avvenuto

Secondo elemento, lo sfondo. Quello scelto da Draghi sembra molto più sobrio. Tricolore e drappo dell’Ue alle spalle, una finestra oscurata dalla sua stessa figura. Confrontata con la severità delle location scelte da Conte (saloni stuccati, scrivanie enormi), la scelta restituisce un cambio di paradigma. Lo dice anche l’assoluta mancanza di gestualità. Nei sette minuti in cui Draghi parla, non vediamo mai le sue mani.

Probabilmente, nel contenuto del messaggio non cambia moltissimo. Il richiamo al senso del dovere e all’unità d’intenti, il ringraziamento per i sacrifici che stiamo continuando a fare (“disciplina e infinita pazienza”). Il passaggio sulla “luce in fondo al tunnel” che sembra non lontana. Su questi elementi pare esserci una certa continuità con il predecessore.

Tuttavia, tra Conte e Draghi forse è l’assertività il fattore che maggiormente marca la differenza.

Lo vediamo quando il capo del governo parla dell’accelerazione sui vaccini. Un dato tutt’altro che certo, ma che egli riesce a porre e a far passare come base del suo ottimismo.

Draghi la leadership silenziosa
Draghi nel corso di una conferenza con gli altri leader europei

Anche le tecniche utilizzate si discostano enormemente. La realtà è che un testo di tipo istituzionale può utilizzare tecniche di costruzione del discorso, ma non tecniche di comunicazione politica. E difatti, non si trova alcun accenno allo schema binario utilizzato spesso da Conte (e di cui parla approfonditamente Giorgino qui).

Naturalmente, da questo punto di vista la composizione politicamente eterogenea del governo aiuta molto Draghi, che non ha una opposizione nutrita e non deve (per ora) occuparsi di beghe interne.

Ultimo elemento da analizzare è la frequenza comunicativa. Draghi parla in occasione dell’8 marzo (chiude infatti con gli auguri alle donne), ma in un mese di mandato è al primo videomessaggio. Uno strumento di cui invece Conte era diventato abile utilizzatore. Ma non è malvagio il risultato ottenuto all’esordio: 550mila visualizzazioni, con 25mila reazioni.


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