Le lettere di Conte ai quotidiani. Obiettivo: dettare l’agenda
Le lettere di Conte ai quotidiani stanno diventando sempre più un fatto abitudinario.
Nelle ultime settimane, la rassegna stampa del mattino si è spesso aperta con uno scritto che il presidente del Consiglio ha indirizzato alle testate.
A parte quella alla Commissione europea, poi ripresa da tutti, di tanto in tanto “l’avvocato del popolo” prende carta e penna e scrive a un giornale. La scorsa settimana il destinatario era La Repubblica e il tema i delicati equilibri – anche interni – all’alba della legislatura europea.
Ieri, invece, a pubblicare la nuova missiva – stavolta sull’autonomia differenziata e indirizzata esplicitamente ai “cari Cittadini della Lombardia e del Veneto” – è stato il Corriere della Sera.
Una modalità che stride con quelle utilizzate praticamente da tutti i politici, che privilegiano le piattaforme social a scapito della carta stampata.
Conte, a quanto sembra, sta provando a fare l’opposto, impostando una comunicazione che rimette al centro i quotidiani. Va detto che non esclude completamente i social. Intorno alle 9:30 il testo era sulla sua pagina ufficiale di Fb e al momento (domenica sera) ha ricevuto 11.300 “mi piace”, 3150 commenti e altrettante condivisioni.
Troppo oltre per chi è abituato a informarsi sulla politica già alle primissime ore del giorno, se non addirittura durante la nottata.
Insomma, una scelta precisa con cui Conte punta a rovesciare la dinamica mediatica che Salvini ha impostato e imposto. Se è vero che le rassegne stampa sono una narrazione di quello che è successo e una previsione di ciò che succederà, è vero pure che “ciò che succederà” si può anche indirizzare.
Le lettere di Conte denotano una scelta, quella di utilizzare i media tradizionali, quali appunto i quotidiani.
Nei suoi intendimenti, la pubblicazione di una missiva sulle maggiori testate italiane dovrebbe produrre due effetti principali:
- l’amplificazione della posizione del presidente del Consiglio su uno specifico tema;
- la stessa posizione diventa la pietra miliare intorno a cui si svilupperà il dibattito politico del giorno.
Una strategia ben definita, con lo scopo di indurre gli altri a “inseguirlo” su quel terreno.
In pratica, si tratta di un tentativo per appropriarsi dell’agenda, almeno in quel giorno, dettando l’argomento su cui poi il dibattito dovrebbe ramificarsi. Esattamente ciò che il ministro dell’Interno sta facendo da tempo, utilizzando però lo strumento dei social.
Va da sé che per raggiungere il fine c’è necessità che questo processo si inneschi concretamente. Dall’analisi dei suoi social, si evince che Salvini ha parlato di tutt’altro. Al contrario, è arrivata una lettera di risposta da parte dei governatori chiamati in causa dal presidente del Consiglio, entrambi della Lega.
Si potrebbe dunque concludere che la strategia “le lettere di Conte“ non abbia del tutto funzionato.