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Diffusione quotidiani, in 15 anni perdite sanguinose

25/11/2019

Diffusione quotidiani, in 15 anni perdite sanguinose

Diffusione quotidiani in perdita enorme nel quindicennio 2003-2018.

Come si può ben vedere dall’infografica animata pubblicata da YouTrend, in media le prime otto testate cartacee hanno perso in meno di tre lustri decine di punti percentuali.

Fa specie il risultato di Corriere della Sera e Repubblica, che perdono rispettivamente il 34 e il 27 per cento.

Ma nella classifica sulla diffusione quotidiani, fa clamore Il Sole 24 Ore, che crolla addirittura del’80 per cento.

Meno 41 per cento per La Gazzetta della Sport, mentre il Corriere dello Sport perde il 70 per cento. Perdite dunque davvero sanguinose per i maggiori quotidiani italiani, sia quelli generalisti che quelli tematici (sportivi in questo caso).

Naturalmente, la ragione va ricercata nell’inarrestabile sviluppo e nella galoppante affermazione del digitale. Nelle classifiche dei portali più visitati, non a caso, queste testate risultano ai primi posti. E, sempre, non a caso, la rete è di gran lunga la fonte più utilizzata (qui).

Marco Tarquinio, direttore di Avvenire

Stessa situazione per Il Messaggero, La Stampa e Il Resto del Carlino.

Tuttavia, dall’immagine si evince anche che sulla diffusione quotidiani c’è un’unica testata in controtendenza: Avvenire.

Il quotidiano d’ispirazione cattolica, diretto da Marco Tarquinio, addirittura non compare all’inizio dell’infografica. Con l’andare dell’immagine, però, scala la classifica e si ferma al quinto posto, con circa centomila copie diffuse giornalmente.

Nonostante ciò, anche Avvenire perde diffusione. Compare ad oltre metà elaborazione, nel 2013, a 108mila copie di media giornaliera. Alla fine, nel 2018, si attesta alla cifra citata, calando quindi leggermente. Eppure, il risultato lascia qualche domanda.

Come mai proprio Avvenire è l’unica testata a non andare in perdita, o comunque a non registrare perdite clamorose?

Va probabilmente considerato che il quotidiano si rivolge a un target ben definito e ben caratterizzato da peculiarità chiare ed evidenti. Ed è altrettanto probabile che questo gruppo di lettori, fortemente motivato da natura e linea della testata, resti sostanzialmente invariato. A prescindere dalla situazione del mercato editoriale.

Qui in basso, l’infografica pubblicata pochi giorni fa da YouTrend.


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