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De Luca Vs Meloni, radici e ragioni del “nuovo” meridionalismo

13/02/2024

De Luca Vs Meloni, radici e ragioni del “nuovo” meridionalismo

De Luca Vs Meloni, il governatore ritenta la carta del meridionalismo.

Lo aveva già fatto nel pieno della pandemia (ce n’eravamo già occupati: leggi qui), e in realtà non ha mai abbandonato questo tema¹. Facendo leva sul grimaldello degli Fsc (Fondi sociali di coesione), De Luca torna ad attaccare a testa bassa il governo. Definisce “imbecilli, farabutti e delinquenti politici” molti ministri del governo Meloni, fino a evocare la “lotta armata”.

Ma ci sono alcuni elementi che meritano di essere sottolineati. Innanzitutto, la scelta di uno specifico tema – gli Fsc, appunto – per passare al contrattacco. Lo Sceriffo usa agire in questo modo, partendo cioè da un punto politico determinato e costruendoci su la propria narrazione. Stavolta, però – secondo elemento -, per questa narrazione ha scelto di utilizzare lo strumento del turpiloquio vero e proprio, come scrive Stefano Folli (qui) oggi su La Repubblica.

De Luca Vs Agnelli
De Luca nel corso di una diretta televisiva nel periodo della pandemia.

In un susseguirsi di frasi dall’impatto molto potente e ben al di là del bon ton istituzionale, il governatore della Campania chiarisce i suoi obiettivi politici. Non è solo De Luca Vs Meloni. É De Luca Vs il ministro Fitto, o Vs il collega Sangiuliano o Vs altri membri del governo.

Ma nel mirino c’è anche Elly Schlein, segretario di quel Pd di cui lo stesso Sceriffo fa parte, anche se spesso non sembra. E la bomba sulla Schlein è talmente forte che subito la Meloni la utilizza a sua volta per dare nuova forza alla competizione polarizzante con lei: leggi qui.

In questo tetris di personaggi politici, sembra trasparire evidente un dato. Vincenzo De Luca non ha mai abbandonato l’idea di scalare il proprio partito. O comunque, di contare sempre di più a livello nazionale (anche in ottica di un passaggio generazionale). E, come alcuni anni fa, sta basando la propria azione su un concetto molto chiaro: il meridionalismo identitario, come lo hanno definito Postiglione e Bruscino alcuni anni fa. Una sorta di leghismo del Sud, che però oggi rischia di essere «una reazione uguale e contraria al fu leghismo antimeridionale»².

Le parole contro il governo fanno da apripista (e da megafono) alla manifestazione che venerdì 16 si terrà a Roma contro la riforma dell’Autonomia differenziata. Una riforma che il Parlamento si appresta a varare e che proprio da Sud viene vista come ulteriore elemento di amplificazione delle differenze socio-economiche con il resto d’Italia. Chi ci sarà alla testa del corteo? Risposta esatta.

 

¹ Di De Luca e del meridionalismo identitario parlo nel mio “Virus, comunicazione e politica” (qui), nel capitolo dedicato al governatore della Campania.

² A. Postiglione – A. Bruscino (2019), «Popolo e populismo», Cairo Editore, p. 157. Qui per la scheda.


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