De Luca Vs Meloni, radici e ragioni del “nuovo” meridionalismo
De Luca Vs Meloni, il governatore ritenta la carta del meridionalismo.
Lo aveva già fatto nel pieno della pandemia (ce n’eravamo già occupati: leggi qui), e in realtà non ha mai abbandonato questo tema¹. Facendo leva sul grimaldello degli Fsc (Fondi sociali di coesione), De Luca torna ad attaccare a testa bassa il governo. Definisce “imbecilli, farabutti e delinquenti politici” molti ministri del governo Meloni, fino a evocare la “lotta armata”.
Ma ci sono alcuni elementi che meritano di essere sottolineati. Innanzitutto, la scelta di uno specifico tema – gli Fsc, appunto – per passare al contrattacco. Lo Sceriffo usa agire in questo modo, partendo cioè da un punto politico determinato e costruendoci su la propria narrazione. Stavolta, però – secondo elemento -, per questa narrazione ha scelto di utilizzare lo strumento del turpiloquio vero e proprio, come scrive Stefano Folli (qui) oggi su La Repubblica.
In un susseguirsi di frasi dall’impatto molto potente e ben al di là del bon ton istituzionale, il governatore della Campania chiarisce i suoi obiettivi politici. Non è solo De Luca Vs Meloni. É De Luca Vs il ministro Fitto, o Vs il collega Sangiuliano o Vs altri membri del governo.
Ma nel mirino c’è anche Elly Schlein, segretario di quel Pd di cui lo stesso Sceriffo fa parte, anche se spesso non sembra. E la bomba sulla Schlein è talmente forte che subito la Meloni la utilizza a sua volta per dare nuova forza alla competizione polarizzante con lei: leggi qui.
In questo tetris di personaggi politici, sembra trasparire evidente un dato. Vincenzo De Luca non ha mai abbandonato l’idea di scalare il proprio partito. O comunque, di contare sempre di più a livello nazionale (anche in ottica di un passaggio generazionale). E, come alcuni anni fa, sta basando la propria azione su un concetto molto chiaro: il meridionalismo identitario, come lo hanno definito Postiglione e Bruscino alcuni anni fa. Una sorta di leghismo del Sud, che però oggi rischia di essere «una reazione uguale e contraria al fu leghismo antimeridionale»².
Le parole contro il governo fanno da apripista (e da megafono) alla manifestazione che venerdì 16 si terrà a Roma contro la riforma dell’Autonomia differenziata. Una riforma che il Parlamento si appresta a varare e che proprio da Sud viene vista come ulteriore elemento di amplificazione delle differenze socio-economiche con il resto d’Italia. Chi ci sarà alla testa del corteo? Risposta esatta.
¹ Di De Luca e del meridionalismo identitario parlo nel mio “Virus, comunicazione e politica” (qui), nel capitolo dedicato al governatore della Campania.
² A. Postiglione – A. Bruscino (2019), «Popolo e populismo», Cairo Editore, p. 157. Qui per la scheda.