Berlusconi al Quirinale: prestigio, popolarità e trasversalità
Berlusconi al Quirinale è un’ipotesi sul tavolo.
Tra veti e controveti, il Cavaliere sta portando avanti da settimane una strategia comunicativa evidente e, per la verità, anche abbastanza prevedibile. Pur non avendo mai ufficializzato la propria candidatura, per non bruciarla.
Il frame narrativo su cui sta puntando è senz’altro quello dell’autorevolezza e del prestigio internazionale. Un elemento che Berlusconi ha sempre cercato di porre in primo piano nel racconto di sé stesso. Unendolo, però, sempre a un’immagine popolare di sé.
Si possono leggere così le uscite pubbliche – solo post, niente interviste: l’ultima è del 6 dicembre a Milano Finanza – delle ultime settimane. Pubblicazioni caratterizzate da un altro fattore importante, sempre con vista Colle: la trasversalità. Così, sulla sua pagina Fb (1milione e centomila seguaci) trovano spazio elogi ai riferimenti cristiano-democratici di stampo europeista e allo “spirito della Democrazia Cristiana”. Non mancano lodi ad Atreju e alla “serietà e responsabilità” dell’opposizione di Fratelli d’Italia.
Manca, e fa istituzionalmente rumore, una dichiarazione dopo il messaggio di fine anno del Capo dello Stato Mattarella.
In un’intervista di fine novembre a Il Tempo si era prodotto in encomi addirittura verso il Reddito di Cittadinanza, prima così osteggiato.
La strategia che vorrebbe rendere gradita all’opinione pubblica l’opzione Berlusconi al Quirinale non sembra riscuotere grandissimo successo.
La pubblicazione di tipo politico che vede più reazioni (14.650 tra like, commenti e condivisioni) è del 23 dicembre, con i leader del Centrodestra in posa a Villa Grande.
In assoluto, però, sia la card della Vigilia, sia i due contenuti di Natale (un breve video e una foto con la compagna) superano abbondantemente questo numero. In particolare, l’immagine con la Fascina totalizza 80mila like, 30mila commenti e quasi 2mila condivisioni.
Si tratta di contenuti che puntano evidentemente alla popolarità del personaggio. Si pensi al video col cane in braccio (il rimando a Mario Monti può essere un cattivo presagio).
Tra Natale e Capodanno, invece, il Cavaliere comincia a battere sul tasto del prestigio internazionale. Un’autorevolezza che molti gli hanno sempre riconosciuto, e su cui lui non fa mistero di voler puntare.
Così, ecco due post di questo tenore. Il primo è una foto con Putin, suo vecchio amico, con cui si è “scambiato opinioni sui principali temi di politica internazionale”. Il secondo è una card che riporta un articolo de Il Giornale (testata di famiglia) sul suo discorso al Congresso Usa. Campeggia, non a caso, la scritta “Statista internazionale”, proprio a suggello di quella cornice narrativa che abbiamo indicato.
Trasversalità, popolarità, prestigio internazionale. É su queste tre cornici comunicative che Silvio Berlusconi sta puntando nella corsa al Colle più alto di Roma.