10 maggio 1987: Galeazzi, Diego e il neorealismo da spogliatoio
10 maggio 1987: una data marchiata a fuoco nel cuore dei tifosi del Napoli.
Dopo 61 anni di storia, costellata di illusioni e dispiaceri, gli azzurri vincono il primo Scudetto. Il secondo arriverà tre anni più tardi. In entrambi i casi, a guidarli, con la fascia al braccio, è Diego Armando Maradona.
I potenti mezzi tecnologici di oggi ci consentono di rivedere quella giornata, di ripercorrerne le emozioni. Nei filmati dell’epoca col commento originale sembra davvero di ritrovarsi sugli spalti o con la radiolina attaccata all’orecchio.
La gara con la Fiorentina è la sceneggiatura di un film. In un San Paolo che toglie il fiato, Carnevale va in rete dopo pochi minuti. A pareggiare i conti, a fine primo tempo, è un giovanissimo fenomeno vicentino che risponde al nome di Roberto Baggio.
Da quel momento, è tutta un’attesa del triplice fischio. E dopo il giro di campo, il Napoli si rintana negli spogliatoi per festeggiare.

Dalla fine della partita, un monumentale Giampiero Galeazzi cattura ogni momento, ogni sospiro, ogni lacrima di quel 10 maggio 1987.
L’ambiente, i giocatori, i tifosi scatenati. Perfino un sorriso dell’allenatore Ottavio Bianchi (video in calce).
I giocatori stimano Galeazzi, e questo è evidente. L’inviato Rai si può permettere il lusso di fermare il Capitano nel bel mezzo della festa in campo e di spillargli dichiarazioni a caldo.
Non solo. Come un Vittorio De Sica prestato al pallone, scende nel ventre dello stadio e mette insieme un vero e proprio documentario di neorealismo sportivo.
Tutti ballano, cantano, intonano cori per Napoli e per Diego. Ognuno è sé stesso, a parte lo stesso Maradona. Galeazzi si mette in un angolo e gli cede il microfono, e lui confeziona un pezzo memorabile: Giordano, Bruscolotti, De Napoli, Bagni.
Se poetizza con i piedi, mettere Diego a fare il lavoro al suo posto è un colpaccio del giornalista perché è un unicum. Restituisce con perfezione e autenticità le sue sensazioni e quelle del luogo che s’intende descrivere.
Lo speciale di Galeazzi, che oggi tutti possono guardare e riguardare e che resta a testimonianza di un’impresa storica, è uno spaccato di giornalismo vero.
Sky – per dire – negli spogliatoi c’è arrivata venticinque anni più tardi.
- Per comprendere (o provare a comprendere) cosa il 10 maggio significhi per i tifosi partenopei, consiglio “Ti racconto il 10 maggio” (Edizioni Cento Autori), volumetto scritto da Maurizio De Giovanni.
L'almanacco azzurro – 10 maggio 1987
L'almanacco azzurro – 10 maggio 1987 33 anni fa il Napoli vinceva il primo scudetto con 90 minuti di anticipo pareggiando 1-1 con la Fiorentina con i gol di Carnevale e Baggio
Pubblicato da Il Mattino su Domenica 3 maggio 2020