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PA Social Day, la comunicazione abbraccia il digitale

13/06/2019

PA Social Day, la comunicazione abbraccia il digitale

PA Social Day, segnatevi la data. Martedì 18 giugno.

È l’evento organizzato da PA Social per approfondire tematiche legate al focus principaledell’associazione, cioè la comunicazione pubblica digitale.

Ci piace definirla “contemporanea e itinerante”, dal momento che per questa giornata non c’è un “dove” preciso. Si svolgerà, infatti, in ben 18 città italiane, consentendo così a chiunque di organizzarsi per tempo e seguire quello nella città più vicina.

Fake news, sostenibilità, fondi europei. E ancora: salute, ambiente, open data, patrimonio culturale e turistico. Tanti temi e come comunicarli: ce n’è davvero per tutti (in calce, il collegamento al sito e alle pagine di PA Social). Anche per noi di Velocità Media, che facciamo dello studio della Comunicazione la nostra ragion d’essere. E, non a caso, ci saremo.

L’attività dell’associazione, però, è molto più vasta di questo appuntamento giunto alla sua seconda edizione. Tra gli altri, l’obiettivo è quello di allargare sempre di più la rete di comunicatori e arrivare al riconoscimento giuridico di questa figura, venuta fuori con l’affermarsi del digitale nelle varie forme di comunicazione.

Francesco Di Costanzo, presidente PA Social (ph: Francesco Pierantoni)

Di questo e di altro abbiamo parlato con il presidente Francesco Di Costanzo. Fiorentino di origine, giornalista e direttore della community Cittadini di Twitter, Di Costanzo è sempre in giro per lo Stivale nei numerosissimi appuntamenti che PA Social organizza sul territorio.

1 – Francesco, una curiosità alla vigilia del PA Social Day 2019: come ti è venuta l’idea di riunire in un’associazione tutti i comunicatori d’Italia?

PA Social è la prima associazione italiana dedicata alla nuova comunicazione. Riunisce giornalisti, comunicatori, nuove professioni della comunicazione digitale, enti e aziende pubbliche, imprese, singoli professionisti, cittadini.

È molto più ampia del singolo ruolo del comunicatore, nasce dal fatto che in Italia abbiamo tantissime buone pratiche che non sapevano neanche di esserlo e avevano la necessità e la voglia di mettersi in campo e creare una rete sempre più ampia in cui confrontarsi, discutere, crescere.

Dal novembre 2015 – cioè dai primi Stati Generali della nuova comunicazione pubblica – ad oggi sono stati fatti tanti passi avanti. Molto resta da fare, ma ormai abbiamo raggiunto la consapevolezza dell’utilità di web, social e chat per l’informazione, la comunicazione e i servizi ai cittadini.

2 – Perché chi fa comunicazione dovrebbe aderirvi e qual è lo stato di salute dell’associazione?

Credo che l’elemento principale sia entrare a far parte di una rete nazionale molto ampia dove potersi confrontare, misurare, aggiornare costantemente.

PA Social Day
PA Social Day (Fb)

Una comunità/community che corre ogni giorno sulla strada dell’innovazione con l’obiettivo di una nuova e buona comunicazione pubblica, fatta di quantità ma soprattutto di qualità. Oggi conta saper utilizzare al meglio le piattaforme, conoscerle, sfruttarne le potenzialità positive. Per questo l’associazione sta lavorando sulla divulgazione e lo scambio di buone pratiche, la formazione, la ricerca, le pubblicazioni e l’allargamento costante della comunità.

PA Social oggi può contare su oltre 700 soci, 18 coordinamenti regionali, numerosi tavoli di lavoro e approfondimento tematico. L’associazione cresce costantemente ed è la prima a livello internazionale nel suo genere, è un orgoglio ma anche un impegno a fare sempre meglio. Noi ce la mettiamo tutta”.

3 – Il focus principale dell’associazione è la Comunicazione Pubblica. Quindi chi lavora maggiormente nel privato è escluso?

Assolutamente no, l’associazione è da sempre aperta a tutti: enti e aziende pubbliche, imprese, singoli professionisti, amministratori pubblici, manager, cittadini. Il tema dello sviluppo della nuova comunicazione è importante per tutti i settori, nessuno escluso.

Una fase dell’Assemblea Nazionale PA Social (nov. 2017 – Francesco Pierantoni)

4 – Negli anni, PA Social è cresciuta e ha messo insieme collaborazioni di un certo livello: penso a Facebook, a Linkedin, all’Istituto Piepoli, a Agi. La rete e la formazione, insomma, per voi sono pilastri veri e propri.

Divulgazione e scambio di buone pratiche sono da sempre la base del nostro lavoro, con tantissimi eventi, seminari, approfondimenti nazionali e locali. Poi la formazione con tante collaborazioni come quelle con Facebook, LinkedIn, Anci, Fpa, le Università e molti altri.

La ricerca con l’Osservatorio nazionale sulla Comunicazione Digitale, nato dalla collaborazione con l’Istituto Piepoli, la crescita della rete su tutti i territori. L’attività è molto ampia, un grazie va ai tantissimi che ogni giorno si impegnano per portarla avanti con sempre maggiore entusiasmo e professionalità.

5 – C’è un obiettivo dichiarato per il quale l’associazione si batte, ed è la cosiddetta 151, cioè una 150/2000 che tenga conto dei cambiamenti nel frattempo sopraggiunti. Immagino sia un percorso tortuoso. A che punto siamo?

Sicuramente sì, la legge 150 è superata dagli eventi, dagli strumenti, dalla realtà del lavoro quotidiano di chi si occupa di comunicazione e informazione nella Pubblica Amministrazione.

Serve un aggiornamento, una “151” appunto. Bisogna tenere conto dei nuovi strumenti, riconoscere le nuove professionalità della comunicazione digitale, mettere in campo un modello organizzativo da redazione unica, diffusa, dove le professionalità si integrano ed hanno come obiettivo finale il cittadino.

È un percorso non semplice, ma in atto, quella della nuova comunicazione è una rivoluzione non sognata, ma in corso. Per darle gambe e renderla la normalità del nostro settore pubblico c’è bisogno anche di un aggiornamento della legge, di un orizzonte e di percorsi chiari per il presente e per il futuro.

Di Costanzo nel corso di un intervento (Francesco Pierantoni)

Nonostante tutto sono ancora tanti a voler fare comunicazione e informazione, dobbiamo dargli una strada da seguire, percorsi di accesso e di riconoscimento delle professionalità. Come associazione PA Social abbiamo proposto un nuovo modello organizzativo con l’Ufficio Comunicazione, Stampa e Servizi al cittadino e ci stiamo impegnando perché il percorso verso una nuova legge e una nuova organizzazione della comunicazione pubblica sia condiviso e comune tra comunicatori, giornalisti, nuove professioni del digitale, Università”.

6 – Ormai sempre più persone considerano i social non più come mere piattaforme di svago o di informazione, ma come vere e proprie occasioni lavorative. A cosa si deve questo mutamento, a tuo parere?

I social sono straordinari strumenti di servizio pubblico e di opportunità professionale. È uno dei principi da cui siamo partiti con il nostro lavoro. Oggi è una realtà, c’è la consapevolezza dell’utilità di queste piattaforme.

Credo che il lavoro quotidiano di tanti in tutto il Paese e l’entusiasmo e la convinzione con cui hanno “forzato” questo cambiamento stiano producendo i primi frutti. Come detto, resta molto da fare, ma molti muri sono stati abbattuti.

7 – Veniamo al PA Social Day 2019. Sarete in 18 città d’Italia, in ognuna si affronterà un tema diverso. Qual è lo scopo?

Siamo alla seconda edizione del PA Social Day. L’obiettivo è dedicare una giornata ai temi della nuova comunicazione pubblica. In tutta Italia, in 18 città in contemporanea, si parlerà fisicamente e virtualmente di web, social network, chat, intelligenza artificiale per l’informazione, la comunicazione, i servizi ai cittadini.

Sarà l’occasione per raccontare e scoprire tante buone pratiche, per sviluppare un confronto tra tante realtà, una giornata di grande partecipazione.

8 – In che modo sarà possibile seguire i lavori?

In 18 città ci sarà un evento con una tematica di riferimento legata all’argomento generale che è la nuova comunicazione pubblica. Oltre a poter partecipare fisicamente scegliendo la città preferita, tutti gli appuntamenti saranno in diretta live su web e social network.
Sul nostro sito, nella pagina dedicata al PA Social Day, sarà possibile trovare le 18 finestre live dalle città e su tutti i social sarà possibile seguire, commentare, raccontare con l’hashtag #pasocial.

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